Napoli, 8 marzo 2011 – Il Madre potrebbe rimanere senza quelle opere che in questi anni hanno deliziato i visitatori e ne hanno accresciuto la fama. È l’ultimo triste retroscena della bufera che ormai da mesi sta interessando il Museo napoletano di arte contemporanea. 86 opere su 104 pronte a lasciare il proprio spazio all’interno della struttura espositiva, richieste dagli autori o da i proprietari, che le avevano concesse in comodato d’uso al Madre. L’allarme è stato lanciato dal direttore Edoardo Cicelyn, da sempre in rotta con la Regione per le scelte della Giunta di Caldoro. E proprio al Presidente della Campania è andato il suo appello, chiedendo al più presto la nomina di un nuovo consiglio d’amministrazione in grado di risolvere la questione. Il nodo, in particolare, è sul futuro della struttura. Artisti del calibro di Tatafiore credono, infatti, che per il Madre ci sia ormai vita breve. Ed allora meglio non lasciare opere di un valore intorno ai 55 milioni di euro all’interno di una struttura ormai a rischio. Il problema è infatti sui tagli ai fondi del museo da parte della Regione Campania, che metterebbero a rischio la gestione della Fondazione Donnaregina che ne cura gli interessi. E poi il nuovo cda, ancora senza nomina dopo quasi un mese. Tutti rischi che artisti e collezionisti non sono disposti a correre. Mentre rischia a questo punto di rimanere senza quadri e sculture il Madre, al quale dalla Regione, per ora, non è arrivato nemmeno lo status di “Museo di interesse regionale”, attribuito invece ad altre strutture culturali.
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