Napoli, 13 dicembre 2011 – Il riverbero degli attentati alle sedi di Equitalia e banche ha raggiunto il capoluogo campano. Segnali lanciati a gruppi eversivi di nuova generazione, alcuni organizzati e con una perfetta struttura piramidale, altri semplicemente emuli di queste organizzazioni. Potrebbe essere soltanto il gesto spontaneo di un gruppuscolo locale, l’attentato a suon di bomba carta ai danni della sede di un’agenzia di Equitalia in corso Meridionale.
Nessun danno ingente. La deflagrazione ha provocato il danneggiamento della parte inferiore della saracinesca in ferro. Solo intorno alle dieci di questa mattina la scoperta del danno. L’esplosione non ha causato allarme perché la zona in cui è avvenuta non è di edilizia residenziale. Secondo i primi rilievi, l’ordigno artigianale era del tipo “magnum”. Indagini in corso da parte della polizia e degli uomini della Digos della questura.
Al vaglio, le immagini riprese dal sistema di video-sorveglianza esterna dell’agenzia di riscossione. Le riprese avrebbero individuato la presenza di un uomo a poca distanza dall’ingresso dell’Equitalia, al civico 52, rendendo così poco probabile che possa essersi trattato di un’azione da parte di ragazzini. Un attentatore solitario. Dunque, ipotizzabile il gesto di un singolo, forse un contribuente esasperato dalle continue cartelle, con questa sede come agenzia di riferimento per i suoi debiti da onorare. Ma non si esclude che dietro possa esserci qualche gruppo che si ispira a quanto sta accadendo nel resto del Paese.
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