Si muove da Napoli la prima bufera che colpirà il governo. E domani verrà qui ad affrontarla il nuovo ministro all’Ambiente Corrado Clini, che ha già annunciato di volere l’esercito nella questione rifiuti. Insorge il sindaco Luigi de Magistris: “La città non ha bisogno di militari – dice il primo cittadino – né di termovalorizzatori”. Il clima del vertice di domani, quindi, si preannuncia rovente. L’amministrazione com’è noto punta tutto sulla raccolta differenziata. Se c’è un problema, non è organizzativo secondo Palazzo San Giacomo, ma di ordine pubblico e deve essere risolto dalle forze dell’ordine. Al nuovo governo si chiedono piuttosto i fondi per la differenziata promessi dall’ex ministro Stefania Prestigiacomo.
Il leader dell’opposizione Gianni Lettieri entra a gamba tesa nella polemica, dicendo che Clini ha di fatto commissariato le politiche di de Magistris in materia di rifiuti. La vicenda sembra invece sancire una tregua tra Regione e Comune sulla questione. Anche secondo Caldoro, infatti, non c’è emergenza. L’esercito per il governatore non è un’ipotesi attuale. Il ministro Giampaolo Di Paola ricorda che quello dei rifiuti non è il principale compito delle forze armate. Ma è nutrito il fronte dei no. Contrario ai militari Giandomenico Lepore. Per il procuratore che indaga sulla gestione criminale dei rifiuti, il problema deve essere risolto da amministratori e politici. “Non ripetiamo gli errori commessi dal precedente governo” avverte la Cgil.
Fuori dal coro invece il presidente della Provincia Luigi Cesaro, che considera utile l’arrivo dell’esercito una volta individuati i siti da aprire per le discariche. Discariche, termovalorizzatore ed esercito. Saranno questi quindi i temi caldi che Clini affronterà al vertice di domani. Ma anche competenza della raccolta dei rifiuti che dal primo gennaio dovrebbe passare alle province. Napoli, Salerno e Caserta hanno già chiesto una proroga. Sono preoccupati sul passaggio anche i parlamentari campani, che hanno scritto una lettera bipartisan a Clini. Un documento firmato da Enzo Amendola e i capigruppo del partito Democratico si esprime infine a favore del termovalorizzatore e dell’abolizione della provincializzazione.
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