Dopo la stangata Tarsu, torna lo spettro Ici sulla prima casa. Sembra che il governo Monti stia pensando di reintrodurre l’imposta comunale più odiata dagli italiani. Il che significa che oltre 250 mila famiglie napoletane e quindi più di 750 mila persone su un milione di residenti si troveranno altri soldi in meno a fine mese, e faranno arrivare al Comune 48 milioni in tutto.
Due gli obiettivi del governo: fare cassa e ridurre i trasferimenti ai comuni senza che gli enti locali ci rimettano troppo. Proprio Tremonti, il ministro all’Economia del governo uscente, aveva infatti spiegato che resuscitare l’Ici, abolita appena tre anni fa da Berlusconi, avrebbe comportato un gettito per i Comuni da oltre 3 miliardi.
Se l’imposta sulla prima casa porterà a palazzo San Giacomo 48 milioni, quella sulla seconda, mai abolita, già fa arrivare nelle casse comunali ben 44 milioni. Non hanno mai invece potuto evitare neppure in questi anni l’odiosissima tassa i fortunati che possessori di case di lusso. Ce ne sono circa 1500 in città e valgono al Comune oltre un milione.
In ogni caso i soldi dell’Ici andrebbero a sostituire quelli che l’amministrazione perderà con i tagli, in sostanza non cambieranno di molto le condizioni economiche degli enti locali. Nel 2008 infatti, quando Berlusconi abolì l’Ici, introdusse la compensazione ma i soldi arrivavano col contagocce al Comune. Il cambio di rotta dovrebbe garantire invece un approvvigionamento più veloce, al netto dell’evasione che comunque non dovrebbe essere molto alta. I cittadini non sperino nei tempi lunghi della burocrazia. Già tra poche ore le 250 mila famiglie napoletane coinvolte potrebbero sapere se c’è una nuova tassa da pagare.
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