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Venerdì 27 Dicembre 2024

Reagisce ai rapinatori, ucciso a 27 anni

Santa Maria La Carità (Napoli), 5 novembre 2011 – Si era appartato con la fidanzata in un terreno agricolo di proprietà familiare. Una coppia di rapinatori li ha sorpresi e minacciati, con una pistola. Carlo Cannavacciuolo, veterinario 27enne, di Santa Maria la Carità (Napoli), ha tentato una retromarcia per scappare, per salvarsi. Ma è stato ucciso. Un solo colpo, di grosso calibro, lo ha trafitto alla gola.
Lì, accanto a lui, c’era la sua fidanzata, la donna che voleva sposare: ha udito i colpi, ha visto il sangue. Ha visto morire Carlo. E’ stata lei a chiamare i soccorsi, il 118, e poi le forze dell’ordine. Quando sono arrivati i medici, Carlo era già morto, accanto a lei. Amava la musica, il 27enne ucciso. E aveva un grande progetto, voleva aprire un canile ed una clinica veterinaria. La scorsa notte è tutto finito. Ora è caccia a chi l’ha ucciso. Il sindaco del piccolo comune dei Napoletano, Francesco Cascone, ha messo immediatamente a disposizione degli investigatori le immagini del sistema di videosorveglianza.
Intanto, quello che resta, è il racconto di come era Carlo, nelle parole del suo papà. “Aveva portato a casa una torta confezionata dalla sua fidanzata” racconta il padre, poliziotto in pensione che ha reagito con dolore ed estrema compostezza alla tragedia e che ricorda che proprio ieri Carlo aveva festeggiato il suo onomastico. “Mi hanno telefonato di notte, mi hanno detto: hanno sparato a tuo figlio – racconta – Poi ho dovuto riconoscerlo su quel tavolo di marmo. Era pieno di sangue e ho pensato che mi sembrava Cristo, era tutto un fascio di muscoli. Un ragazzo perfetto”.
Gli amici, i parenti lo descrivono così: perfetto. Era stato un piccolo campione di ballo liscio, suonava la tromba e due settimane fa aveva eseguito dei brani durante il matrimonio del fratello maggiore. “Ora stavamo scegliendo altri brani musicali per preparare il matrimonio della sorella – racconta il padre – Ho mandato a scuola di musica i miei quattro figli, Carlo aveva frequentato anche le balere, si era appassionato alle gare di liscio e ci aveva riempito la casa di trofei. Ma non sognava di diventare una star in quell’ambiente. Né io ho mai pensato che sarebbe diventato un musicista, ho seguito lui e i suoi fratelli mandandoli anche all’estero, perché imparassero l’inglese, per dargli una formazione completa”. Suo fratello, ingegnere a Milano, sua sorella, insegnante di tedesco a Treviso e l’altra infermiera ostetrica in Sardegna, hanno lasciato la loro terra.
Carlo, invece, no. E proprio qui aveva un grande progetto.
Il sindaco racconta che la scorsa settimana era stato al Comune con un suo amico per chiedere quale fosse l’iter per fondare un canile e impiantare una clinica veterinaria. “Era un giovane uomo che stava progettando il suo futuro: un lavoro in proprio, sul terreno del padre, con la sua laurea – dice Cascone – Si preoccupava solo di non gravare troppo sulle finanze dei genitori”. La polizia e i carabinieri stanno setacciando il paese e i comuni limitrofi, mentre è partita una raccolta di fondi per mettere una “taglia” che aiuti a trovare i responsabili della rapina. L’iniziativa è del presidente del consiglio di Ateneo degli studenti della “Federico II”, Francesco Testa, insieme alla Confederazione degli Studenti, Marcello Framondi. Solidarietà alla famiglia è stata espressa dal presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, mentre il sindaco di Santa Maria la Carità ha annunciato che per il giorno dei funerali sarà indetto il lutto cittadino.

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