Napoli, 24 febbraio 2011 – Si è concluso con tre condanne, di cui due all’ergastolo e una a 26 anni di reclusione, il processo per l’omicidio di Roberto Landi, titolare di un laboratorio di analisi ed ex assessore comunale di Villaricca assassinato nel 2009 per aver reclamato la restituzione di una somma di denaro. La IV corte d’assise, presieduta da Carlo Spagna, ha inflitto l’ergastolo a Ciro Pianese, mediatore immobiliare cui Landi aveva incautamente anticipato 300.000 euro per l’acquisto di una palazzina, e a Vincenzo Di Domenico; 26 anni invece è la condanna per Giuseppe Toto; il quarto omicida, Rosario Solmonte, che ha collaborato con i magistrati, è già stato condannato a 16 anni al termine del processo con rito abbreviato. Gli imputati erano accusati di omicidio premeditato e occultamento di cadavere, aggravati dall’aver agito per agevolare il clan camorristico dei Pianese. Secondo la ricostruzione fatta dal pm Enrica Parascandalo, Landi fu attirato in trappola e massacrato perchè Ciro Pianese non intendeva restituirgli i 300.000 euro versati, nè era in grado di fargli acquistare l’immobile. Fu attirato in un appartamento con un pretesto e ucciso con una pistola che, prima di colpirlo a morte, si inceppò tre volte. Il progetto iniziale, ha raccontato Solmonte, era stato quello di uccidere il poveretto a bastonate. Il corpo fu avvolto in un telo di plastica comprato in precedenza e portato in un appartamento attiguo, dove rimase fino alla notte. Quindi i quattro lo caricarono su un’auto, che però andò in panne; il cadavere fu trasbordato su una seconda vettura e portato a Varcaturo. Un primo tentativo di seppellirlo fallì perchè scavando affiorò dell’acqua. Il corpo fu sepolto pochi chilometri più in là, dove fu, infine, ritrovato dai carabinieri.
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