Napoli, 29 ottobre 2011-
Parla per la prima volta in assoluto. Parla da capo, da vecchio padrino rimarcando il suo ruolo di mediatore di conflitti e si dichiara disponibile a parlare di cose che conosce negando però ogni sorta di accusa. Pensieri e parole di Antonio Iovine, alias ò ninno, uno degli ultimi capi della camorra mafizzata di Casal di Principe. Depositato il verbale (secretato fino a ieri) del primo interrogatorio di uno dei capi del clan dei Casalesi, Antonio Iovine, avvenuto il 3 agosto scorso davanti al sostituto procuratore Antonello Ardituro. Iovine, il raffinato criminale che passeggiava per Parigi e frequentava locali alla moda, parla da boss, rivendica il suo ruolo di mediatore di conflitti (nell’evitare un omicidio, nello scongiurare un suicidio, nel mettere a disposizione la sua influenza per ripianare un debito.
L’interrogatorio davanti al pm Antonello Ardituro è avvenuto in una saletta del carcere romano di Rebibbia alla presenza del suo legale di fiducia e di un paio di ispettori della polizia penitenziaria. Il verbale occupa più di duecento righe dattiloscritte ovvero poco più di tre pagine ed è una sorta di piccolo capolavoro del linguaggio mafioso nel quale l’orgoglio del ruolo di padrino si sovrappone alla necessità difensiva. O ninno ci tiene molto a vantarsi dei suoi successi di capo paragonandosi ad una sorta di mediatore di conflitti sociali: La novità però arriva nel finale dell’interrogatorio quando il padrino fa mettere a verbale una frase quasi a voler prendere in giro l’interlocutore.“ Sono disponibile a fornire qualsiasi chiarimento sulle vicende di cui in qualche modo posso essere a conoscenza2. Nelle carte non c’è scritto, ma è facile immaginare che abbia accompagnato l’ultima nota con un sorriso sarcastico e beffardo.
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