Nuovi crolli a Pompei. Stamani si sono verificati due cedimenti di murature di epoca moderna. Si tratta di un muro nell’area fuori Porta Ercolano lungo la via dei Sepolcri e di un altro nella zona occidentale del sito. Non ci sarebbe stato però nessun danno archeologico in seguito ai cedimenti. A Pompei però arrivano gli ispettori del Ministero dei Beni culturali.
All’indomani del crollo di parte del muro di Porta Nola, un ciclone investe la soprintendenza. Sembrano infatti compromessi i rapporti col ministro Galan. Rispunta intanto il disperso brogliaccio dei custodi con le annotazioni dei crolli avvenuti. Secondo il sottosegretario Riccardo Villari il vero problema del sito sono i manager. Rincara la dose Diana De Feo, componente Pdl della Commissione Cultura, che accusa la soprintendente Cinquantaquattro di non spendere soldi “per paura di denunce o ricorsi”.
I funzionari del Mibac arriveranno, quindi, per ricostruire le dinamiche dell’ultimo crollo avvenuto a Pompei nella notte tra giovedì e venerdì della settimana scorsa. Due metri quadrati di sassi venuti giù forse per la pressione del terrapieno di materiale lavico in seguito alle forti piogge. Il cedimento sarebbe stato comunicato dalla Soprintendenza al capo di Torre Annunziata Diego Marmo alle 19, e al ministero solo la mattina del sabato successivo. A chiarire le cause del crollo sarà l’inchiesta dei pm di Torre Annunziata.
Restano per ora i sigilli all’area di Porta Nola, anche sela Soprintendenzaavrebbe chiesto di consentire l’accesso agli architetti per controllare gli edifici vicini. Sarebbe infine saltato fuori il brogliaccio dei custodi, su cui era stata annotata l’ora del crollo. Ma quella degli ispettori non sarà l’unica visita, domani arriverà a Pompei anche il commissario Ue Hahn per dare il via libera ai finanziamenti europei. In campo per il rilancio anche il presidente dell’Unione Industriali Paolo Graziano che ricorda l’importanza dell’apertura di un tavolo permanente per monitorare l’area archeologica. Sarebbero pronti a investire su Pompei anche americani e francesi oltre ai privati di casa nostra. Una fondazione statunitense dovrebbe recarsi a Parigi dove il 28 novembre dovrebbe essere firmata la convenzione che sancisce la collaborazione su Pompei tra Unesco e ministero dei beni culturali.
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