Impalpabile. Lo è stato il Napoli di San Siro, battuto dal Milan e con pochissimi episodi per i quali recriminare. Questa è l’aggravante di una serata nata male e proseguita peggio. E’ parso abbandonarsi gradualmente al suo destino il Napoli, incapace di ordire una reazione al gol iniziale di Menez che fosse veramente convinta. Nervoso davanti e con poche idee in mezzo al campo, nello spazio verde consegnato troppo presto da Jorginho e David Lopez ai dirimpettai. Il corridoio di cui godono gli attaccanti del Diavolo fino all’area di Rafael è una vera prateria, Albiol e questa volta anche Koulibaly fanno il resto. A differenza delle recenti rimonte, alla squadra di Benitez sono mancati questa volta lo spirito giusto e la lucidità: il Milan ha controllato a piacimento la pratica contro un avversario in costante affanno, ed è questo che mette in ansia i tifosi azzurri ma anche lo stesso Rafa. Bonaventura che intanto batte di testa Rafael si aggiunge alle capocciate di Pinilla, Belotti, Hernanes, Denis e Farias. Gli attaccanti che affrontano i centrali azzurri hanno vita facile e sui palloni alti nessun intoppo. Se a questo si aggiunge che l’attacco ha le polveri bagnate, che Higuain non nasconde il malessere per l’isolamento cui è costretto e per la vulnerabilità della squadra, il risultato diviene perfetta fotografia della trasferta meneghina. Alla quale si chiedeva la maturità del Napoli, a pochi giorni dalla finale di Supercoppa con la Juventus. C’è poi, alla fine ma forse in testa ai pensieri di tutti, la classifica. Nel gruppone per il terzo posto che vale i preliminari di Champions la traccia azzurra sfuma tra le minacce genovesi e quelle che avanzano di marca Lazio, Milan e Fiorentina. Cade anche l’ultima convinzione, che il Napoli imborghesito fosse più adatto alle sfide di cartello, distratto oltremisura invece con le piccole. Resta il mistero di come si possa in poche settimane passare dalle prove sontuose con Roma e Fiorentina alle ultime senza nerbo. E’ necessario voltare subito pagina e affidarsi al lavoro che invoca Benitez. Se la personalità del gruppo è questa, solo l’applicazione ne può limitare i passaggi a vuoto. Visto che le chiamate alla responsabilità non hanno finora ottenuto risposte.
Silver Mele
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