Napoli, 20 febbraio 2014 – La guerra non si estinguerà certo con la due giorni di rabbia e tensioni sfociata che ha tenuto banco nel cuore della settimana, paralizzando per ore l’intera città. I tassisti di Napoli annunciano e preparano nuove barricate. La loro rabbia non si concentra solo contro Palazzo San Giacomo. Ora nel mirino ci sono anche i delegati sindacali, accusati di aver firmato un accordo definito “inaccettabile” con la giunta comunale. Accordo a conclusione di un braccio di ferro di tre ore e mezzo, durante le quali si è sfiorato lo scontro fisico tra i circa 200 conducenti di auto pubbliche in attesa ai piedi del Municipio. Al tavolo in Comune sedevano delegati sindacali in rappresentanza di 6 sigle su 20 circa in cui la categoria è divisa. Referente dell’amministrazione comunale, il vicesindaco Tommaso Sodano. La tensione è sfociata quando i sindacalisti hanno comunicato alla base i termini dell’accordo sottoscritto con il Comune. I sei delegati sono stati portati via da alcuni colleghi per evitare l’aggressione fisica. Sconfessato il verbale d’accordo firmato da Unimpresa, Sitan, Uti, Liti, Federtaxi e Confail Taxi. Anche perché non è mutata la condizione principale: il ritiro del Car-sharing, invocato daio tassisti, con l’utilizzo di auto elettriche.
U tassista ha mostrato il proprio dissenso simulando un’impiccagione: ha infilato il collo in un cappio montato nei giardinetti antistanti Palazzo San Giacomo.
Dalla sua, la giunta comunale definisce sperimentale l’uso delle auto elettriche e propone un tavolo di confronto permanente sul servizio taxi e “l’ innovazione nella mobilità cittadina”, oltre ad accogliere alcune delle richieste minori dei tassisti su viabilità e contrasto all’ abusivismo. Troppo poco per una categoria esasperata, che per l’intera giornata ha bloccato il servizio e paralizzato il centro cittadino con due cortei-lumaca andata e ritorno da Palazzo San Giacomo alla Stazione Centrale, tra esplosioni di petardi a ripetizione e fumogeni. La presentazione del Progetto Ci.Ro (8 auto elettriche e 3 Van) da parte del sindaco De Magistris è stata benzina sul fuoco del malcontento dei 2400 tassisti napoletani, circa 800 in più, secondo loro stime, del fabbisogno della città.
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