Napoli, 18 febbraio 2014 – Disastro ambientale e truffa ai danni dello Stato. Con queste accuse sono stati rinviati a giudizio gli ex amministratori e dirigenti di Bagnolifutura, 19 in tutto, che si sono occupati negli anni della bonifica dell’area dell’Italsider a Napoli. Il giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta del pm Stefania Buda che aveva chiesto il processo per tutti gli imputati che inizierà il 3 aprile davanti alla sesta sezione penale del Tribunale di Napoli. Erano finiti sotto inchiesta in quanto, secondo la Procura di Napoli la bonifica di Bagnoli sarebbe stata solo sulla carta e mai operativa. La mancata bonifica di Bagnoli arriva dunque a processo. andranno alla sbarra 16 dei 21 indagati. Tra un mese e mezzo, quindi, si aprirà il processo centrato sulla bonifica «virtuale» dell’area occidentale di Napoli (il costo degli interventi è stato finora di 107 milioni) a cui si aggiungono gli smaltimenti illegali nell’opera di ripulitura del sito per il quale la pm Buda – coordinata con gli aggiunti Francesco Greco e Nunzio Fragliasso – ipotizza il reato di disastro ambientale e truffa. A rinvio a giudizio vanno gli ex vicesindaci di Napoli ed ex presidenti della società di trasformazione urbana Bagnolifutura Rocco Papa e Sabatino Santangelo, l’allora direttore del ministero dell’Ambiente Gianfranco Mascazzini, gli ex direttori di Bagnolifutura Mario Hubler e Carlo Borgomeo, il direttore tecnico della Bagnolifutura e responsabile della pianificazione e dello svolgimento della bonifica Gianfranco Caligiuri; il dirigente del Dipartimento provinciale dell’Arpac di Napoli Alfonso De Nardo. Tutti hanno respinto energicamente le accuse e si preparano a contestare in aula la ricostruzione accusatoria.
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