Napoli, 14 febbraio 2014 – I militari del nucleo Investigativo di Castello di Cisterna hanno posto i sigilli a tre ditte di pompe funebri, una società immobiliare, appartamenti, ville di lusso, decine di conti finanziari, un ristorante e ben 150 automobili. Nel corso delle indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, i Carabinieri hanno scoperto che il patrimonio era riconducibile a un esponente di spicco della criminalità organizzata operante sull’hinterland a Nord del capoluogo campano. Il sequestro è stato disposto dal Tribunale di Napoli a fini di confisca. Destinatario del provvedimento di sequestro Salvatore Esposito, detto “‘o schiattamuorto”, considerato un prestanome del clan Moccia che si occupava del riciclaggio dei soldi sporchi, detenuto dal giugno 2013 per 416 bis (associazione per delinquere di stampo mafioso). Vent’anni fa gli uccisero un fratello nel corso della cosiddetta “faida del caro estinto” per il controllo delle ditte funebri sul territorio.
I militari del nucleo Investigativo di Castello di Cisterna (Napoli) hanno posto i sigilli a tre ditte di pompe funebri, una società immobiliare, appartamenti, ville di lusso, decine di conti finanziari, un ristorante e ben 150 automobili.
Nel corso delle indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, i Carabinieri hanno scoperto che il patrimonio era riconducibile a un esponente di spicco della criminalità organizzata operante sull’hinterland a Nord del capoluogo campano. Il sequestro è stato disposto dal Tribunale di Napoli a fini di confisca.
Destinatario del provvedimento di sequestro Salvatore Esposito, detto ” ‘ o schiattamuorto “, considerato un prestanome del clan Moccia che si occupava del riciclaggio dei soldi sporchi, detenuto dal giugno 2013 per 416 bis (associazione per delinquere di stampo mafioso). Vent’anni fa gli uccisero un fratello nel corso della cosiddetta “faida del caro estinto” per il controllo delle ditte funebri sul territorio.
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