Napoli, 8 ottobre 2011 –
Un milione di euro. A tanto ammontano gli straordinari accumulati in dieci anni che, dal prossimo mese, i dipendenti del Consorzio Cosmarina Napoli 4 vedranno addebitati sulle proprie buste paga. Fin qui tutto normale se non fosse che quei 240 dipendenti, addetti alla raccolta differenziata nell’area che va da Castellammare a San Giorgio a Cremano, non hanno mai iniziato a lavorare. Così come in quelle zone non è mai decollata la raccolta differenziata. Nel settembre del 2001 il sub commissario ai rifiuti dispone che, entro il 31 dicembre dello stesso anno, i lavoratori addetti alla differenziata lavorino a tempo pieno. Ma quelle persone restano disoccupate fino a quando, nel 2003, i dirigenti del Consorzio non prendono in mano la situazione varando una seconda ordinanza che ribadisce la necessità di pagare le 36 ore lavorative a tutti i 240 dipendenti. Anche quest’ultima però resta lettera morta fino a quando quaranta lavoratori non ricorrono al giudice del lavoro e così nel 2010la Cortedi Appello di Napoli riconosce loro non solo il diritto all’integrazione salariale, ma anche tutti gli arretrati. I ricorsi, allora, si moltiplicano così come le lettere di conciliazione. Ma non è finita: adesso i restanti 640 dipendenti pretendono tutti la maggiorazione e gli arretrati. Peccato che tutti questi soldi non esistano. I Consorzi, infatti, vivono del pagamento dei servizi ma in questo caso, visto che il servizio offerto, ossia la raccolta differenziata, non è mai partito, non c’è da servire proprio nessuno.
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