Napoli, 27 settembre 2013 – Una traccia. Finalmente. Eppure è una traccia che non sorprende. Si legge Milano, una scritta chiara, inequivocabile, che campeggia sui fusti dissotterrati dai terreni tra Caivano e Pascarola. Siamo nel perimetro della Terra dei Fuochi e dei veleni. Dove l’incidenza dei tumori è alta, altissima. Dove la gente di ogni età muore, un bollettino che si aggiorna col pallottoliere. Qui la Forestale scava da mesi. In un campo coltivato a cavolfiori, prima dell’estate furono trovati bidoni contenenti residui industriali. Ma scava e scava ed ecco che a cinque metri di profondità, dove di raggiunge la falda acquifera, il terreno fangoso misto ad acqua assume una strana colorazione rossastra mista a strisce biancastre. Appena un metro più sotto ecco altri fusti: sono una sessanta, sono rotti. Il loro contenuto, la bellezza di millecinquecento litri, è finito nel terreno ed è andato ad alimentare gli ortaggi coltivati da sempre in superficie. La località è detta Sanganiello. L’operazione ha circoscritto un ettaro di terra, 7.500 metri quadrati. Tutto sotto sequestro su disposizione della sezione reati ambientali della Procura di Napoli. Il terreno è stato acquistato cinque anni fa e da quel giorno il proprietario vi coltiva finocchi e broccoli. Un affare, fino a che non è stato scoperto che più che terra felix gli è stata venduta una vera e propria discarica. Nel frattempo, quei prodotti che qui crescevano rigogliosi, sono stati venduti in tutti i mercatini rionali di zona. E mentre si tira fuori un fusto dopo l’altro, ecco che da un contenitore si scorge la scritta “Milano”, accanto al numero della partita. Dunque, veleni del Nord tumulati al Sud. Si tratta di scarti di vernici e solventi per automobili. Dunque, il cerchio sta per chiudersi attorno a chi ha acquistato e smaltito in maniera illecita. Si è già scoperto che si tratta in genere di vernici e solventi usati per le automobili. Ma sono riemersi anche blocchi di calcestruzzo e di pavimentazione stradale, e amianto, mattonelle, scorie di attività industriali. A Caivano come a Casal di Principe, Giugliano, Qualiano. Veleni finiti sulle nostre tavole.
(giuseppe porzio)
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