Napoli, 2 settembre 2013 – “Si governa a Roma con la destra di Berlusconi e a Napoli si attacca una giunta di sinistra”. È quanto sottolinea il sindaco di Napoli Luigi De Magistris rispetto al partito democratico che nei giorni scorsi ha lanciato l’idea di un referendum cittadino sull’operato dell’ex pubblico ministero e della sua giunta. Per i democrat, il primo cittadino avrebbe di fatto deluso la città che lo aveva acclamato sulla scia della rivoluzione arancione ma che adesso a due anni e mezzo dall’insediamento a palazzo san giacomo della nuova giunta, scende quasi quotidianamente in piazza per chiedere le dimissioni del sindaco. Da qui la decisione del partito di centro sinistra di indire un referendum sul grado di soddisfazione dei napoletani, uno strumento che sarebbe comunque solo consultino e non avrebbe nessuna valenza politica, ma che fanno sapere dal Pd rappresenta un forte test politico per il sindaco. Dal canto suo De Magistris ha già fatto sapere di non temere né il referendum né i suoi risultati ma non manca di lanciare stoccate al Pd: il centro sinistra ha governato Napoli per 20 anni e alle ultime amministrative i cittadini hanno deciso di bocciare i candidati sia del centro sinistra che del centro destra, inoltre, aggiunge il Pd così facendo va contro gli stessi interessi della città e la scelta di indire un referendum mi lascia quantomeno perplesso. In realtà il sindaco fa sapere di non essere contro il referendum in senso stretto che considera un valido strumento di partecipazione all’attività politica esercitata dalla cittadinanza, ciò che invece non condivide è l’accanimento di un partito di centro sinistra contro un’amministrazione di centro sinistra, mentre sul piano nazionale si governa insiste con il centro destra. Per il resto conclude il sindaco siamo curiosi di sapere su cosa verteranno i quesiti anche se conclude l’unico referendum che ci interesse è quello politico che si terrà a fine mandato quando i cittadini torneranno alle urne.
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