Napoli, 27 marzo 2013- Chiaia sta morendo, dopo una lunga agonia. Ad annunciarlo con un corteo funebre che a metà mattina ha bloccato via Caracciolo, gli sfollati del palazzo crollato nel centro di Napoli, lo scorso 4 marzo. Ma non c’erano solo loro. In strada, listati a lutto, anche i negozianti della Riviera di Chiaia, insieme a quelli di via Poerio e di piazza San Pasquale. Serrande abbassate e tutti in strada. Le richieste di residenti e commercianti sempre le stesse, interventi urgenti. I negozi alla Riviera di Chiaia sono in stato di emergenza. Tant’è che proprio ieri, Pietro Russo, presidente di Confcommercio Napoli per aiutare le aziende già duramente colpite dalla contrazione dei consumi e penalizzate dall’istituzione della Ztl, ha chiesto lo stop delle tasse per i negozianti della zona.
Il corteo con tanto di bara e di carro funebre è partito da largo Torretta per poi proseguire per piazza San Nazzaro, viale Gramsci per poi ritornare fino alla zona del crollo, a Riviera di Chiaia,dove i manifestanti, controllati a vista da agenti in tenuta antisommossa hanno formato una catena umana e bloccato la strada. La loro, più’ che una protesta, un grido di allarme. Parlano di coprifuoco e di una zona non più servita nè illuminata e temono la trappola della Coppa America che dicono peggiorerà la loro condizione.
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