Juventus-Genoa è stata una partita che, più che per il risultato finale, sarà ricordata per le furibonde polemiche che sono scoppiate al triplice fischio finale. In quella occasione, l’arbitroGuida decise di non assegnare un calcio di rigore a favore dei bianconeri per un fallo di mano di Granqvist che aprì un acceso dibattito. Dibattito che l’AIA ha voluto chiudere in occasione dell’incontro con una rappresentanza giocatori, allenatori e dirigenti a Milano.In occasione di Juventus-Genoa, come noto, Antonio Conte si scagliò contro l’arbitro, a fine parita, gridando “Vergogna” e proseguì poi la sua polemica ai microfoni delle varie emittenti televisive.”C’è poco da spiegare. Questo rigore lo avrebbe visto anche un cieco e questo non è calcio. Ballardini ha detto che era involontario? Non scherziamo, il regolamento parla chiaro e dice che le braccia devono stare attaccate al corpo, invece le braccia del giocatore erano scomposte, hanno preso il pallone e quindi era rigore”.Quanto accaduto in quel concitato dopo partita, ha portato alla squalifica di due giornate dello stesso tecnico bianconero, di Bonucci ed allo stop per un turno di Chiellini oltre che all’inibizione di Marotta. Ebbene, ad una decina di giorni di distanza da quella serata incandescente, l’Aia si è espressa dando ragione a Guida.Il tocco di mani in area di Granqvist è infatti non punibile così come confermato da Stefano Braschi: “Per falli di mani così non è mai rigore”. L’Associazione Italiana Arbitri chiude definitivamente il caso dopo aver anche consultato UEFA e FIFA. Antonio Conte ha approfittato dell’occasione per scusarsi della condotta tenuta nel dopogara.
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