Avellino 2 gennaio 2013- Tassi di interesse fino al 50% garantiti da assegni e cambiali ma anche da contratti di vendita di fabbricati di proprietà dei debitori. Due imprenditori di Grottaminarda in provincia di Avellino, che avevano messo in piedi un vero e proprio sportello finanziario a cui si rivolgevano altri imprenditori commercianti o semplici conoscenti in difficoltà economiche ricavando negli anni enormi profitti. I due, di 41 e 39 anni, sono accusati di esercizio continuato ed aggravato di attività usuraia e esercizio abusivo dell’attività finanziaria. Le indagini dei Carabinieri coordinate dalla procura di Ariano Irpino sono scattate in seguito ad alcune denunce di imprenditori locali che non potevano piu’ fare fronte al pagamento degli interessi imposti: a fronte di un prestito iniziale di 150 mila eiro, ne avrebbero dovuti restituire oltre 330 mila. Dalla copiosa documentazione sequestrata ai due indagati è emersa una fitta rete di clienti il cui debito, quando non potevano far fronte al pagamento delle rate, il debito veniva riconvertito con tassi ulteriormente onerosi. Il gip del tribunale di Ariano Irpino, su richiesta della Procura ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti del 41enne e l’obbligo di dimora per l’altro indagato. Insomma l’Irpinia continua ad essere una provincia molto aggredita dai cosiddetti cravattai, La crisi economica e la stretta creditizia delle banche ha fatto crescere esponenzialmente il fenomeno.Ma oltre al perdurare della difficile congiuntura economica per artigiani e commercianti sono le scadenze fiscali a spingerli a forme di finanziamento illegali.
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