Napoli, 28 dicembre 2012 – Quando si dice “reiterazione del reato”. Il rischio c’è. E’ alto. E’ tangibile, almeno secondo il gip di Napoli, De Gregorio, che appena una settimana fa ha respinto l’istanza di revoca dell’ordinanza di custodia in carcere per Nicola Cosentino (a sinistra con l’ex presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro). Il provvedimento, nei confronti del deputato ed ex coordinatore del Popolo della Libertà in Campania, fu emesso un anno fa, ma non è stato ratificato con i voti del Parlamento. Cosentino è accusato di aver messo mani e idee nel progetto di un centro commerciale alle porte di Casal di Principe. Progetto indirettamente gestito dal clan dei Casalesi. Nel motivare la sua decisione, il gip sottolinea come le prossime elezioni possano rappresentare “l’oggettiva occasione per nuove iniziative illecite”. Iniziative, tiene a precisare lo stesso giudice, volte alla rielezione di Nicola Cosentino. Questo perché, ad avviso del magistrato, negli elementi a sostegno dell’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa a carico di Cosentino, “si fa riferimento” proprio “al sostegno elettorale” che sarebbe stato garantito all’esponente del Popolo della Libertà “dal clan dei Casalesi in plurime elezioni locali e nazionali”. Il 20 novembre il giudice aveva rinviato a giudizio l’imputato per reimpiego di capitali e corruzione aggravati dalla finalità mafiosa. Il parlamentare ha respinto le accuse e in una memoria si è detto pronto a difendersi nel processo che inizierà il 23 gennaio.
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