Napoli, 27 novembre 2012 – Si chiama Ciro D’Alessio, ha 32 anni ed è già nella storia. Ciro è il primo operaio dei 19 metalmeccanici iscritti al sindacato Fiom ad firma il contratto con Fabbrica Italia Pomigliano. Come previsto, è stato dato il via dalle 9 di questa mattina alla procedura, sui dettami di una sentenza del giudice del lavoro, per l’assunzione dei 19 lavoratori iscritti alla Fiom, così come disposto dalla Corte d’Appello di Roma. Era stata la Corte d’Appello di Roma, il 19 ottobre scorso, a ordinare l’assunzione di 145 iscritti al sindacato dei metalmeccanici, confermando la sentenza di giugno del Tribunale di Roma che aveva stabilito la discriminazione da parte dell’azienda nei confronti degli operai del sindacato di Landini, tutti esclusi dalle assunzioni avvenute fino ad allora. La Corte d’Appello ha fatto di più, definendo anche i tempi di assunzione, 40 giorni per i ricorrenti, e 180 per gli altri iscritti, che dovranno, quindi, attendere fino ad aprile del prossimo anno per firmare il nuovo contratto. In seguito all’ordinanza, l’azienda aveva annunciato le procedure di mobilità per 19 operai già assunti in Fip, che dovranno lasciare il proprio posto agli iscritti alla Fiom, a causa del perdurare della crisi che, secondo i vertici di Fabbrica Italia Pomigliano, non consente un aumento dell’organico, arrivato a 2.146 lavoratori. La procedura non è stata condivisa da Fim, Uilm, Fismic e Ugl, sindacati firmatari dell’accordo con il Lingotto del 2010, che ha stabilito l’avvio della produzione della nuova Panda a Pomigliano, con l’investimento di 700 milioni di euro, ed andrà avanti fino a gennaio del prossimo anno, quando l’azienda potrà procedere di sua iniziativa alla mobilità di 19 operai. Firmato il contratto, i 19, che sono in cig ormai da oltre due anni, potranno cominciare a lavorare il 10 dicembre prossimo sulle linee della nuova Panda, quando lo stabilimento riaprirà per una settimana di produzione per poi fermarsi nuovamente dal 17 al 31 dicembre. “Il primo pensiero va ai 2300 ancora fuori – ha detto il primo firmatario del contratto – siamo soddisfatti, ma non contenti, perché attendiamo il rientro di tutti. Fino a che non tornano gli altri – aggiunge – c’è poco da festeggiare”.
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