Napoli, 18 ottobre 2012 – Protesta stamane dei lavoratori Caremar, a Napoli: bloccate le partenze di quattro traghetti; a terra pendolari e turisti. A restare fermi i traghetti Driade e Fauno, i primi che, stamattina avrebbero dovuto assicurare il collegamento con le isole. A spiegare i motivi della protesta è stato il rappresentante della Filt Cgil, Emanuele Fernicola: “Dopo la delibera di giunta ed il successivo decreto che stanzia i fondi necessari alla prosecuzione delle attività della Caremar sino alla sua privatizzazione, la ragioneria della Regione non ha ancora reso disponibile le risorse, con la conseguente carenza di liquidità per l’azienda. Sono quindi a serio rischio le spettanze del mese corrente”. Per i sindacati di categoria, infatti,” l’azienda ha comunicato in un incontro con le organizzazioni sindacali la propria volontà, a seguito della scarsità di risorse di procedere a tagli salariali in relazione all’integrativo aziendale”. Di qui la protesta. Spiega ancora Fernicola: “Le sigle sindacali hanno rifiutato tale ipotesi, trattandosi di una delicata fase di privatizzazione in cui i vari istituti contrattuali non vanno assolutamente toccati. Peraltro tutto l’integrativo si basa su lavori effettivamente svolti dall’equipaggio e spesso necessari alla sicurezza della navigazione e del mezzo nautico, i cui importi sono fermi da anni addietro”. Unilateralmente, sempre secondo i sindacati,” l’azienda avrebbe modificato alcune voci nella busta paga, in particolare la trattenuta sulla turnistica, che deve rimanere inalterata, eventuali sospensioni della corresponsione dell’ora di mancato pasto vedranno da parte dei lavoratori la stretta applicazione delle norme contrattuali e di legge, con conseguenti rischi sulla regolarità dei servizi”.
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