Grosseto, 15 ottobre 2012- Parla finalmente in un aula di tribunale la scatola nera della nave costa concordia naufragata davanti all’isola del giglio il 13 gennaio scorso, facendo 32 vittime tre i 4229 a bordo. Un concentrato di dati e di voci che oggi al teatro moderno di Grosseto i periti incaricati dal giudice delle indagini preliminari spiegheranno alle parto dando conto del lavoro di lettura a e decrittazione fatto sugli strumenti di bordo della nave.L’udienza darà spazio a tutta la ricostruzione del fatti, dallo scellerato inchino davanti al Giglio all’impatto contro lo scoglio de Le Scole ai tempi e le modalità di allarme ed evacuazione della nave da crociera, ai comportamenti tenuti dai 10 indagati nelle varie fasi del disastro. E stimolerà la ricerca di altre prove , come la correttezza delle carte nautiche e la gestione dell’allarme da parte del comandante schettino. Tutti presenti accusa, difesa e parte offese, soprattutto lui Francesco Schettino, pronto a difendere le sue ragioni. Come norma non potrà intervenire in aula ma potrà invece suggerire e confrontarsi in diretta con i suoi consulenti , dando indicazioni sul momento perché intervengano nella discussione.Un modo per cautelarsi in prospettiva del processo che lo riguarderà. E a metà mattina l’udienza è stata sospesa proprio per alcune eccezioni proposte dal comandante tramite il suo difensore Leporatti. Schettino ha fatto chiedere al suo legale di estendere l’incidente probatorio sulla nave Costa Concordia anche al timoniere che secondo la maxiperizia, non comprese un suo ordine di virata mentre veniva eseguito l’inchino davanti l’Isola del Giglio. Il timoniere, un indonesiano, è il prossimo indagato nell’inchiesta.
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