Napoli, 10 ottobre 2012 – Capitolo ristoranti. E riecco invitati, ancora una volta, l’ex capitano della Nazionale campione del mondo, Fabio Cannavaro, assieme a un’alta coppia di fuoriclasse: l’ex, anche lui, idolo della tifoseria azzurra, Ezequiel Lavezzi e quel Mario Balotelli che con la nazionale ha collezionato un secondo posto ai recenti europei. Tutti e tre invitati. Non certo a tavola. Ma a comparire. I ristoranti sono quelli che sarebbero stati finanziati con un bel po’ di denaro di provenienza malavitosa. L’inchiesta, chiamata Megaride, è la quella scaturita dalle dichiarazioni del pentito Lo Russo, si alimenta di accuse di riciclaggio e ristorazione e vede imputati, tra gli altri, l’imprenditore Marco Iorio, amico di Cannavaro, oltre all’ex capo della Mobile di Napoli Vittorio Pisani. Appuntamento il prossimo 23 ottobre per deporre a una delle udienze del processo. Gli altri due, già sentiti nel corso delle indagini preliminari come persone informate dei fatti, hanno a loro volta ricevuto la citazione, rispettivamente nella sede della società Paris Saint Germain e a Coverciano, dove in questi giorni Balotelli si trova in ritiro con la nazionale. I pm Amato e Parascandolo hanno fornito loro tre date tra le quali i due potranno scegliere per presentarsi a deporre: 16 ottobre, 23 ottobre e 6 novembre. Tutto annunciato. Non certo la serie di colpi di scena che hanno caratterizzato l’udienza di ieri, dove la tensione ha fatto da padrona. Di quelle da ricordare, la deposizione del teste Mario Crisci, tipografo che avrebbe ottenuto un prestito di 250mila euro dal defunto Mario Potenza (noto contrabbandiere, accusato di essere un potente usuraio che, secondo l’accusa, aveva investito assieme ai propri figli nei ristoranti di Marco Iorio). Crisci ha ritrattato le dichiarazioni rese nel corso della fase d’indagini agli investigatori della Dia. I pm hanno chiesto la trasmissione degli atti alla procura per calunnia e falsa testimonianza nonché l’utilizzo di un’intercettazione che taglierebbe la testa al toro: un colloquio tra Mario Potenza e il suo avvocato, col primo che si dice tranquillo perché è certo del dietrofront del teste: “E’ tutto a posto – dice al telefono Potenza – perché Crisci ritratterà”.
(giuseppe porzio)
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