Napoli, 9 ottobre 2012- Hanno sfidato lo stato a 50 metri della stazione dei carabinieri. I killer dell’ultimo agguato di camorra hanno agito in m odo plateale sicuri di portare a termine la missione di morte loro affidata. E’ accaduto a Largo Macello, all’anagrafe Beato Gaetano Enrico, il Santo di Secondigliano. Qui è stata scritta l’ultima pagina dell’infinita faida di camorra che insanguina la periferia settentrionale di Napoli. Sotto il fuoco dei killer è finito Salvatore Barbato, 27 anni, del Rione dei Fiori, già noto alle forze dell’ordine, considerato vicino agli ambienti della Vanella, i cosiddetti girati una ex costola degli scissionisti.L’uomo ferito, Luigi russo di 42 anni, con precedenti per detenzione e spaccio armi della zona, condotto all’ospedale San Giovanni Bosco. Secondo le prime risultanze investigative degli inquirenti la matrice dell’agguato sarebbe da ricondurre senza alcun dubbio alla faida di camorra in atto da mesi tra Scampia e Secondigliano e comuni limitrofi per il controllo delle attivita’ illecite e in particolare delle piazze di spaccio. Un agguato consumato a poche ore dall’altra sentenza di morte portata a termine ieri notte intorno alle 23 tra Chiaiano e Scampia: un ventisettenne, Mario Perrotta, già noto alle forze dell’ordine, ucciso a colpi d’arma da fuoco subito dopo essere sceso dalla sua auto che aveva parcheggiato in garage di piazza Marianella.
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