Napoli, 4 ottobre 2012 -Il 2012 è l’anno dei “minimi storici” per il settore delle costruzioni e coincide con il sesto anno di recessione. E’ la fotografia che emerge da I.Co.Na, periodico elaborato dall’Acen e dal Cresme Ricerche. Dato “inequivocabile” del cattivo andamento dell’edilizia, la drastica diminuzione del consumo di cemento, materia prima essenziale. Secondo i dati, tra il 2007 e il 2011 si è passati da 2milioni e mezzo di tonnellate a un milione e 400mila, con un crollo di consumo di cemento pari al 40 per cento e, tra gennaio e aprile 2012, il consumo si è ulteriormente ridotto del 22 per cento. “Un crollo verticale”, ha detto il presidente Acen Rodolfo Girardi, che ha lanciato un appello alle Istituzioni: “Dobbiamo rimboccarci le maniche e ripartire”. Una possibile ripartenza che, ha sottolineato Girardi, “può essere stimolata grazie ai Grandi Progetti avviati dalla Regione”. Meno lavoro per le imprese che inevitabilmente si traduce in minor impiego di lavoratori. Negli ultimi mesi, infatti, è stato registrato un incremento del numero di ore di cassa integrazione autorizzate dalla Provincia di Napoli: a maggio 2012 il regime ordinario fa segnare un + 12 per cento e quello straordinario e in deroga + 281 per cento che a luglio cresce ancora di un ulteriore 54,7 per cento. “Il settore edile – ha affermato Anna Rea segretario generale Uil Campania – rappresenta la drammaticità occupazionale con una perdita secca di oltre 25mila lavoratori”. Che fare?”E’ fondamentale – per l’assessore al comune di Napoli Enrico Panini – ripartire dall’edilizia che se in passato ha avuto una funzione anticiclica, oggi mostra i dati più pesanti”. Un Centro di formazione regionale sull’edilizia per “qualificare e riqualificare” i lavoratori così da far essere le imprese edili campane “piu” competitive”. Ad annunciarne la costituzione, l’assessore regionale al Lavoro Severino Nappi in un incontro all’Acen. Il bando per la costituzione del Centro, come riferito, è già stato approvato e “a breve” sarà pubblicato. Il bando – ha spiegato Nappi – affida “direttamente alle imprese la costruzione di modelli di formazione attraverso la qualificazione e riqualificazione dei lavoratori con percorsi che – ha aggiunto l’assessore – servono a migliorare la qualità e saranno gestiti dalle imprese in sinergia con le parti sociali ed enti bilaterali nell’ottica di favorire l’integrazione tra pubblico e privato”
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