Napoli, 26 giugno 2012- Colpito alla testa diverse volte e ucciso a poca distanza dalla caserma dei carabinieri del battaglione Campania. È morto così a Miano, periferia a nord di Napoli, Marco Riccio di appena 18 anni. Sono stati i carabinieri del battaglione Campania a udire i colpi di arma da fuoco e a scoprire il cadavere del ragazzo lungo via Cupa Cardone. La vittima è stata colpita più volte al viso: una modalità che sembra essere quella di un’esecuzione in piena regola
Il giovane, colpito alla testa da diversi colpi di arma da fuoco, aveva diversi precedenti per rapina e droga. Dietro l’omicidio del ragazzo che Tra un mese avrebbe compiuto 19 anni potrebbe esserci una punizione del clan egemone nella zona. Riccio era infatti considerato vicino al clan Amato Pagano, ma pare che negli ultimi tempi sarebbe passato nel clan Magnetti del gruppo Vanella Grassi di Secondigliano tra i più forti nello spaccio di droga. Da qui l’ipotesi che il 18enne sia stato punito dalla fazione che aveva lasciato m a non si esclude che dietro ci possa essere anche l’attuale clan. Sullo sfondo sempre lo spaccio di droga. Una guerra che anni fa innescò una vera e propria di camorra combattuta soprattutto nel quartiere di Scampia e che coinvolse una serie di clan napoletani: da una parte i Di Lauro di via Cupa dell’Arco a Secondigliano (capeggiati da Paolo Di Lauro), dall’altra la frangia dei cosiddetti “scissionisti“, gruppo nato da una costola degli stessi Di Lauro (capeggiati da Raffaele Amato).
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