San Sebastiano al Vesuvio, Napoli, 19 giugno 2012 -Una tregua in attesa che qualcosa si smuova. I sei ex dipendenti della cooperativa Vesuvio natura e lavoro in sit in permanente sul cratere del vulcano dallo scorso 11 di maggio hanno deciso di interrompere la loro protesta in attesa, come promesso, di un tavolo istituzionale. La decisione è arrivata nella serata di ieri dopo una riunione nel palazzo del municipio di san Sebastiano al Vesuvio cui hanno preso parte una delegazione dei 55 operai totali che sino al 2008 si sono occupati della manutenzione dei sentieri del Vesuvio, prima che l’ente chiudesse con loro ogni rapporto di lavoro. Allo stesso tavolo erano seduti anche il presidente dell’ente parco Ugo Leone e il presidente della comunità del parco Giuseppe Capasso. Se qualcosa non si smuoverà avvertono però gli ex dipendenti, siamo pronti anche allo sciopero della fame. Dopo il fallimento della cooperativa nel 2008 i 55 soci hanno goduto della cassa integrazione. Poi la mobilità in deroga e infine la cessazione delle attività. I sei sono stati affiancati dai sindacalisti di CGIL e CISL che adesso uniti chiedono un intervento forte. Il lavoro da fare c’è, sostengono, non chiediamo alcun sussidio ma solo di tornare a fare il nostro mestiere. La scorsa settimana era stato organizzato un incontro in prefettura, ma la regione Campania coinvolta appieno nella vicenda, non si era presentata. Dall’ente parco la disponibilità a cofinanziare progetti utili alla salvaguardia del posto di lavoro, ma fa sapere il presidente è indispensabile il supporto della regione. Ora la speranza è di poter tornare a quel tavolo, con la partecipazione di tutti gli attori coinvolti affinché si trovi una soluzione alla vertenza dei lavoratori del Vesuvio.
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