Napoli, 26 maggio 2012 – E’ stata fumata bianca. Ma i soliti detrattori tendono a metterne in risalto i toni di grigiore. Il bilancio 2012 di Palazzo San Giacomo alla fine, ma solo alla fine di una giornata di tensioni, è passato con semaforo verde. Si temeva il peggio. La manovra si era infatti arenata nel corso di una riunione che aveva fatto registrare più che una maretta in giunta. “Abbiamo bisogno di limare alcuni aspetti tecnici”, avevano fatto trapelare dalla segreteria del sindaco De Magistris. In realtà i conti proprio non volevano tornare. Il capitolo più cocente è quello dei residui attivi, ovvero quei soldi che il Comune di Napoli avanza da creditori di ogni sorta (siano essi cittadini oppure istituzioni), ma che non si riesce in alcuna maniera a riscuotere. E qui buon, anzi cattivo gioco ha avuto la Corte dei Conti che, con tanto di bollettino, ha detto chiaro e tondo: non inserite in bilancio attivo i cosiddetti residui attivi, ovvero quei crediti che non siete sicuri di poter riscuotere. Tra questi, pure quell’accordo con Romeo per la dismissione del patrimonio immobiliare pubblico, che prevede che il Comune incassi 78 milioni per la vendita degli immobili demaniali. Un’entrata che da Palazzo San Giacomo pensano di poter incassare entro l’anno solare. Ma sono soldi, ad ora, soltanto sulla carta. I tecnici dell’assessore al Bilancio Riccardo Realfonzo (nella foto accanto a De Magistris), in attesa di definire il bilancio preventivo, sono andati avanti con i calcoli per il bilancio consuntivo e anche qui sono saltati fuori problemi con i “residui attivi”. Miliardi di euro che il Comune potrebbe vantare nelle entrate: tasse ( come quella sui rifiuti, tanto per citare l’esempio più eclatante), vendite, multe. Soldi sulla carta pure questi. Alla fine è andata così: il bilancio è passato, ma con allegati documenti che sottolineano il rischio di inesigibilità sia delle tasse non ancora evase, ma pure delle multe, sia dei soldi dell’accordo Romeo. I cosiddetti residui attivi. Ovverosia, quei soldi che ci sono, ci sarebbero, ma solo sulla carta.
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