Napoli, 22 aprile 2011 – Il corpo di Romina Del Gaudio sarà riesumato giovedì prossimo. A riaprire il caso è il contenuto di una cartella clinica della ragazza dove c’è scritto chiaramente che Romina si era sottoposta a due piombature molari. Il cadavere, che fu ritrovato nel boschetto di San Tammaro ad Aversa il 21 luglio del 2004, 43 giorni dopo la sua scomparsa, seminudo, in avanzato stato di decomposizione, sbranato in parte da cani randagi e con un foro di proiettile nel cranio, aveva invece denti intatti. E poi c’è la storia del completino intimo che indossava il cadavere al momento del ritrovamento. Grazia Gallo, la madre di Romina, si è sempre detta certa che quella biancheria non poteva essere di sua figlia. Indumento che la donna giura di non aver mai visto prima. Il caso dunque si riapre. Giovedì prossimo un esperto preleverà dei campioni organici dal corpo di Romina valutando in questo modo se gli esami
eseguiti 7 anni fa, e che dimostrarono la corrispondenza del dna del cadavere con un campione fornito dai familiari, siano stati effettuati secondo criteri certi. Era il 4 giugno del 2004 quando Romina uscì dalla sua abitazione, in via Camaldolilli al Vomero, per recarsi ad Aversa, per promozionare porta a porta contratti telefonici per la compagnia telefonica Wind. Con lei c’erano il capogruppo e tre colleghe. Alle 10,30, assegnate le zone e dopo una consumazione in un bar di piazza Municipio, il gruppo si è diviso e si è dato appuntamento per le 13,30 – 14. Ma Romina non è mai tornata e non ha più risposto al cellulare. Tra le 20 e le 20,30 il suo datore di lavoro l’ha cercata a casa due volte invano. Poi gli arresti di due amici di Romina, scarcerati qualche giorno più tardi, le ricerche senza sosta, l’intervento di una medium ed il ritrovamento di un corpo. E una madre che, a sette anni da quel giorno, sogna sua figlia e giura che è ancora viva.
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