Napoli, 21 aprile 2011 – Ancora un sequestro di una nave italiana, questa volta a largo delle coste dell’Oman. Non una ritorsione per la guerra in Libia, come fu qualche mese fa per il mercantile Asso 22, questa volta ad attaccare un barcone napoletano sono stati pirati somali in pieno Oceano Indiano. La “bulk carrier” “Rosalia D’Amato”, appartenente alla flotta della compagnia napoletana “Fratelli D’Amato”, è stata abbordata intorno alle 4 di notte ora italiana, quando stava circumnavigando il Corno d’Africa. Partita dalle coste del Brasile, la meta era la Somalia. Poi due barche veloci di pirati hanno abbordato la nave, sequestrando senza colpo ferire i 22 uomini dell’equipaggio. Tra questi sei italiani, 4 campani e due siciliani, tra cui il comandante, e i restanti 16 filippini. Dalla compagnia dei “Fratelli D’Amato” sono arrivate rassicurazioni in merito alle loro condizioni fisiche: “Per ora stanno tutti bene – hanno fatto sapere dalla società partenopea – ma la Farnesina monitora la situazione ed è in stretto contatto con i familiari degli ostaggi”. Ora l’imbarcazione prosegue, secondo quanto appreso dal sistema gps presente sulla “Rosalia d’Amato”, verso le coste della somalia, con contatti che sono stati messi in piedi anche con la fregata della marina militare italiana “Espero”, una delle unità navali della missione internazionale “Atlanta” che opera contro la pirateria nell’Oceano indiano e nel Golfo Aden.
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