Salerno, 8 maggio 2012 – La crisi miete altre due vittime in Campania. Due suicidi. A farla finita, un imprenditore alle prese con i debiti e un custode che aveva perso il lavoro e l’alloggio che gli era stato assegnato. Angelo Coppola, imprenditore edile di San Valentino Torio, in provincia di Salerno, 64 anni, si è suicidato nella sua abitazione. L’uomo si è sparato una fucilata al petto nella sua abitazione. In un biglietto, aveva scritto: “Mi uccido per problemi economici, non ho più commesse, ho paura di quello che mi aspetta di tasse”. Accanto a sé Coppola aveva la foto di una figlia morta due anni fa. Era sposato con tre figli, uno dei quali stava per sposarsi. Prima di uccidersi, Coppola ha fatto il giro del paese salutando i suoi amici. Indagano i carabinieri
E a Salerno un 49enne si è impiccato in un capannone industriale, alla periferia di Salerno. Aveva perso il lavoro due anni fa in un’azienda dove faceva il custode. Generoso Armenante, originario di Vietri sul mare, ha lasciato un biglietto per i familiari prima di togliersi la vita. Secondo gli investigatori, la prospettiva di lasciare a giugno l’appartamento nel centro commerciale dove aveva lavorato fino a un anno e mezzo fa lo preoccupava, anche perché la moglie era disoccupata e i due figli vivevano ancora con la coppia. Nel biglietto, l’uomo ha chiesto perdono per il suo gesto e ha spiegato le ragioni del suicidio. Armenante si è impiccato in un capannone in via Stefano Brun. La figlia ha avvisato la polizia, ma gli agenti non hanno potuto che constatare il decesso dell’uomo. Il licenziamento e poi lo sfratto, secondo i primi accertamenti, avevano causato nel 49enne uno stato depressivo
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