Napoli, 2 maggio 2012 – Mancano i ricettari. Quei pochi giacenti vengono distribuiti con il contagocce. Ed ora è a rischio l’assistenza sanitaria per decine di migliaia di pazienti. Insomma, su tutto il territorio della Regione Campania i medici di base si ritrovano di punto in bianco sprovvisti dei loro fondamentali blocchetti per prescrivere le analisi cliniche e medicinali rimborsabili dal sistema sanitario. La denuncia parte dal Sindacato medici italiani (Smi). Qualora no si trovasse subito una soluzione, lo stesso sindacato informa che presenterà una denuncia per omissione di servizio pubblico. Già, perché pare che il problema – come informa il vicesegretario nazionale dello Smi, Luigi De Lucia – è già esploso in alcune Asl, ma presto potrebbe estendersi a tutta la regione. In alcuni distretti la tensione è alle stelle, si litiga per strappare qualche ricettario in più che al momento viene distribuito col contagocce”. L’equazione è semplice: senza ricetta niente esami clinici, niente farmaci e quindi niente assistenza per i cittadini. A esserne maggiormente colpite sono le fasce più deboli: le persone meno abbienti che non possono acquistare medicinali senza rimborso, gli anziani, i malati cronici costretti a ripetuti controlli e ad assumere molti farmaci. Così come è a rischio anche il medico sul quale ricade la responsabilità delle mancate prescrizioni. Si calcoli che ogni ricettario contiene 100 ricette e su ogni ricetta si possono segnare solo due farmaci oppure otto esami clinici per volta. In inverno, in media, un medico consuma anche 150, 200 ricette al giorno. Numeri che si impennano quando un medico ha in cura pazienti cronici che assumono anche 8 farmaci al giorno. Dal sindacato si dicono pronti a diffidare i direttori generali e il governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro – se la situazione non verrà risolta al più presto e se non si procederà con una programmazione più seria”.
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