Napoli, 18 aprile 2012 – Sarà ascoltato oggi dai pubblici ministeri napoletani Valter Lavitola, l’ex direttore dell’avanti che ha trascorso la sua prima notte nel carcere di poggio reale dopo essere rientrato in Italia al termine di una lunga latitanza in sud America iniziata dell’ottobre del 2011. Questa mattina il primo pensiero del giornalista è stato l’acquisto dei giornali, dopo aver passato la notte nel padiglione Firenze. Lavitola oggi dovrà rispondere alle domande sui fatti al centro dell’inchiesta trasferita da Napoli alla Procura di Bari dove Lavitola è accusato di aver indotto l’imprenditore pugliese Giampaolo Tarantini a mentire nel caso Berlusconi-escort. Lavitola sarà poi chiamato a dare spiegazioni sulla presunta corruzione internazionale relativa all’appalto sulle carceri modulari di Panama e sulla truffa contestata per i finanziamenti all’Avanti!. Capitolo, quest’ultimo, nel quale è coinvolto anche il senatore del Pdl Sergio De Gregorio, destinatario di una richiesta di arresti domiciliari.
All’interrogatorio di Lavitola assisteranno anche i pm Francesco Curcio, Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli, titolari dell’indagine del Nucleo di polizia tributaria della Finanza e della Digos. Molti dunque i temi al centro del faccia a faccia. In dettaglio Lavitola dovrà chiarire ai magistrati i 5 milioni di euro che l’ex direttore avrebbe chiesto all’ex premier Silvio Berlusconi in cambio del silenzio sul giro di ragazza che popolava palazzo Grazioli, come confermato dalla stessa sorella di Valter, Maria. Al centro dell’interrogatorio anche il contributo da 500 mila euro erogato da Forza Italia alla società editrice dell’Avanti!, la International press, per una campagna pubblicitaria dell’agosto 2008. Ma si parlerà anche dei rapporti con il presidente del Panama Ricardo Martinelli, che secondo l’accusa, avrebbe ricevuto le valigette di contanti come tangente. Martinelli ha affidato la sua smentita a twitter, non ho mai ricevuto un centesimo si è difeso il presidente sud americano. Domani, invece, la giunta del Senato esaminerà la richiesta di arresti domiciliari per De Gregorio, che si è auto sospeso dall’incarico presso la Nato.
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