Napoli, 23 marzo 2012 – Niente più barelle in corsia oltre la soglia di quelle consentite o scatterà il sequestro. I riverberi dello scandalo Jannelli partono dal Cardarelli dove i pubblici ministeri Giovanni Corona e Fabiana Magnetta hanno disposto il riordino della struttura sanitaria a cominciare dall’astanteria del pronto soccorso. Entro due giorni dovranno dunque sparire le barelle in eccesso, l’ospedale può chiedere una proroga del termine, ma se non saranno rispettate le prescrizioni, il reparto potrebbe essere sequestrato. La decisione è avvenuta a seguito di un sopralluogo dei pm con i carabinieri del Nas e il personale dell’Asl. Intanto così come annunciato dal direttore generale del nosocomio Rocco Granata sono state diminuite le prestazioni in intramoenia e sono state accorpate le ortopedie cancellando il reparto di paolo Jannelli. Obiettivo della direzione generale è di partire con la vera intramoenia, da garantire all’interno del presidio, entro il 30 giugno, limite imposto dal governo in tutta Italia. Nei giorni scorsi sul sito dell’ospedale era stata pubblicata la delibera con regole più rigide oltre ai dati dei medici con le relative fatture emesse per l’attività di intramoenia. Granata aveva già ritirato i bollettari a coloro che nel 2011 avevano emesso meno di 100 fatture, ossia ben 212 medici. Da quelli più virtuosi con 843 prestazioni a quelli che ne dichiarano appena una. Il documento però è quasi subito sparito dalle pagine del sito probabilmente dietro le proteste degli stessi professionisti tanto da far scendere in campo l’Anaao che adesso annuncia di voler verificare se non siano state commesse violazioni della privacy dei medici del Cardarelli.
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