Maxi stangata del fisco in Campania. A finire sotto la lente di ingrandimento dello stato questa volta sono gli evasori del mattone ovvero coloro che posseggono le cosiddette case fantasma, immobili non registrati e dunque completamente sconosciuti al fisco. I furbetti sono stati così stanati dall’Agenzia del Territorio ed ora saranno costretti a pagare tasse e arretrati. La batosta scatterà soprattutto per coloro che nonostante le comunicazioni dell’agenzia non hanno ancora messo in regola il proprio immobile. Tra oneri e sanzioni i proprietari dovranno pagare somme tra i 366 e i 2.396 euro per ogni unità immobiliare riemersa oltre al pagamento della nuova Imu, che non è però retroattiva per gli immobili fantasma sottratti al fisco dal 2007 in poi, anno in cui la tassa fu sospesa. Dall’agenzia del territorio assicurano che la raffica di controlli andrà avanti sino a giugno, dopo di chè sarà impossibile possedere immobili non registrati. Il giro di vite è iniziato due anni grazie al confronto tra gli immobili fotografati dall’alto e i dati in possesso all’agenzia: dal raffronto sono state 130 mila le case riesumate in Campania: di queste 37.519 a Napoli, 36.225 a Salerno, 22.757 a Caserta. E infine quasi 17 mila ad Avellino e Benevento. Secondo una prima stima la rendita catastale fantasma ammonta a 79.4 milioni di euro a cui aggiungerne ulteriori 16 derivanti dai nuovi controlli su circa 70mila fabbricati, tra appartamenti, magazzini e autorimesse, ancora da controllare. ma com’è possibile che quasi 130mila appartamenti siano sfuggiti al fisco? La maxi evasione spiegano dall’agenzia del territorio è dovuta ad una legge che prima del 2006 affidava l’attività di accatastamento ai proprietari. Solo in seguito l’attività fu affidata al controllo istituzionale.
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