Napoli, 12 marzo 2012 – Ottantamila iscritti tra Napoli e provincia chiamati al voto, un solo
candidato alla successione di Luigi Cesaro alla carica di coordinatore provinciale: lo stesso Cesaro, sul cui nome sono confluite le varie anime del partito. Sono stati questi i numeri salienti del congresso
provinciale del Pdl di Napoli che si è consumato alla Mostra d’Oltremare con seggi dislocati anche a Ischia e Castellammare. Se non ci sono mai stati dubbi sulla riconferma plebiscitaria del
coordinatore, è il nodo delle alleanze a dividere il partito tra falchi e colombe. In particolare per quanto riguarda gli alleati ‘scomodi’ dell’Udc le cui alleanze trasversali sul territorio creano
più di qualche scontento nel Pdl. Se da un lato lo stesso Cesaro, ma con lui altri esponenti di spicco del partito come Marcello Taglialatela e lo stesso governatore Stefano Caldoro, premono per
rinsaldare l’alleanza di governo, sono stati l’ex coordinatore regionale Nicola Cosentino e l’attuale commissario regionale Nitto Palma a scaldare la platea quando hanno messo all’indice il partito di
Casini. Per Nitto Palma “i matrimoni si fanno in due” e che “il tradimento va bene una volta, ma se diventano frequenti si finisce per divorziare”. Ma l’attacco più diretto all’Udc è arrivato da Nicola
Cosentino: “Non è più possibile proseguire con la politica dei dueforni – ha detto l’ex coordinatore – bisogna essere coerenti. Se l’Udc decide di rompere l’alleanza se ne vadano pure dalle poltrone e dagli
assessorati”. Una mozione presentata dal parlamentare e sindaco di Afragola Enzo Nespoli, e approvata dall’assemblea, impegna il partito “ad avviare una verifica politica utile per fare chiarezza” in particolare per quanto concerne il nodo dell’Udc “anche attraverso l’azzeramento della giunta regionale e una riconsiderazione dell’attuale maggioranza laddove l’Udc continui conun atteggiamento non coerente”. Toccherà al confermato Cesaro (che dice di voler rimanere in carica fino alle prossime Politiche) cercare di trovare la quadra.
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