Napoli, 9 marzo 2012 -Le strade di Napoli sono un colabrodo ma il comune prende tempo. L’accusa arriva dall’Acen associazione costruttori napoletani che denuncia una situazione di stallo per l’amministrazione comunale a cui i costruttori avevano presentato a dicembre scorso una serie di proposte per rimettere in sesto le malconce vie urbane. Tra le ipotesi presentate dagli imprenditori quella di sostenere i costi di manutenzione attraverso il pagamento derivante dalle multe. E da qui il primo gap: non si capisce infatti se si intendano le multe elevate o quelle già riscosse. Per il comune andrebbe bene se fossero le prime, ma i costruttori non ci stanno a fare anche da “riscossori” delle contravvenzioni. E dunque nulla di fatto. La seconda proposta considera la possibilità di coprire le spese grazie all’extragettito dei ticket sosta ma quel denaro è destinato già alla Napolipark che ha i suoi problemi di gestione e le sue spese da coprire e sostenere. Insomma anche qui strada sbarrata. Terza ipotesi quella di riscuotere gli importi dovuti per l’accesso alla zona a traffico limitato, ma l’assessore ai trasporti del Comune di Napoli Anna Donati blocca l’iniziativa poiché i ticket di accesso sono una sorta di diritti di cancelleria, da chi ha diritto di entrare in quelle strade. Dunque residenti, lavoratori, titolari di posti auto. Ma a quanto ammontano i costi per evitare ad automobilisti e motociclisti i dribbling anti buca? Secondo l’Acen la cifra si aggira intorno ai 10 milioni di euro per un lavoro di circa 10 anni. Ma anche qui l’amministrazione obietta, indicando cifre dimezzate e tempi molto più ristretti. Insomma l’associazione propone ma chiede troppo, l’amministrazione glissa e prende tempo e a rimetterci sono i guidatori su ruote che continueranno a scansare buche sperando di non finirci dentro.
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