Napoli, 3 marzo 2012 – Questioni di quelle che si racchiudono nei soliti, tragici, futili motivi. Una lite, forse. E il movente potrebbe essere una ragazzina contesa. O magari il solito, banale, tragico sguardo di troppo. In una zona dove la camorra regna sovrana e da tempo lo fa in silenzio, l’ultimo delitto appare molto lontano dalle logiche del crimine organizzato. E’ il delitto di Carmine Cristiano Mantice, 19 anni da compiere tra un mese esatto. Eppure l’hanno assassinato come si uccidono i camorristi. Un commando che lo aspetta, lo avvicina in moto mentre il giovane è sotto casa e lo fa fuori. Un colpo di pistola, uno soltanto, dritto al torace. E una vita che si spegne poco più che maggiorenne. E’ qui che Carmine è stato ucciso, in via Giacomo Profumo, nel cuore del quartiere di San Carlo all’Arena. Carmine stava chiacchierando con due amici. Il gruppetto era di ritorno da una serata trascorsa in giro, tra bar, qualche chiacchiera e altrettante scorrazzate in giro per la città. Il terzetto era alla fase dei saluti. Stasera per loro sarebbe stata una nuova serata da trascorrere in allegria. Ma la scorsa notte è stata l’ultima di Carmine. Due giovani in scooter gli si accostano. Entrambi hanno il casco. Il passeggero impugna una pistola. Spara. Una volta. Carmine è a terra, colpito in pieno all’emitorace destro. Vano ogni soccorso. Il giovane viene trasportato al Loreto Mare. Ma ci arriva già morto.
S’indaga nella vita del giovane. Che non ha mai avuto problemi con la giustizia, e neppure risulta avere avuto amicizie pericolose. Orfano di padre, Carmine viveva con la madre che tira a campare con lavoretti saltuari. In famiglia c’è uno zio pregiudicato, ma che con Carmine non aveva alcun tipo di rapporto. Questioni personali, forse una lite nelle ore che hanno preceduto l’omicidio. Un giallo. Come quello di Ciro Elia, anche lui 18enne. Figlio del boss Luciano, ma il cui delitto è l’epilogo di una lite avvenuta poco prima con alcuni coetanei. Elia il 7 ottobre 2011 in una stradina dei Quartieri Spagnoli. Due giovani in scooter lo hanno avvicinato e gli hanno sparato. Nessun responsabile. Ma anche in quel caso gli inquirenti parlarono dei soliti futili motivi.
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