Napoli, 14 gennaio 2012 – «Sono delle fantasie piene di tanta cattiveria che si arriva quasi al punto di presentare querela». Lo ha detto il cardinale di Napoli Crescenzio Sepe, a margine della presentazione della Lettera pastorale conclusiva del Giubileo, in relazione all’acquisto a metà del valore da parte dell’onorevole Nicola Cosentino di una casa, nel quartiere Prati a Roma, da Propaganda Fide che era guidata all’epoca dall’Arcivescovo di Napoli. Insomma Sepe anche questa volta non la «manda a dire»
L’onorevole Nicola Cosentino, per il quale ieri la Camera due giorni fa ha respinto la richiesta di arresto, ha comprato un immobile di Propaganda Fide, grazie ai suoi buoni rapporti col cardinale di Napoli Crescenzio Sepe. Il coordinatore Pdl della Campania ha infatti acquistato nel 2006 un immobile di Propaganda Fide nel quartiere Prati di Roma. A capo della congregazione vaticana, all’epoca, il cardinale napoletano Crescenzio Sepe. Una lussuosa casa costata a Cosentino 630mila euro, circa la metà del suo valore sul mercato, e che risulta intestata alla moglie.Proprio nell’inchiesta che riguardava il deputato Cosentino si fa riferimento anche all’assunzione, in circostanze poco chiare, di due nipoti del cardinale Sepe nella società Eco4 spa. Una società attiva nello smaltimento di rifiuti, secondo gli inquirenti vicina al clan dei casalesi.Intanto, nel partito campano, cresciuto nell’ombra di Cosentino e Cesaro (è il secondo d’Italia per voti e iscrizioni, con 200mila tessere), ci si prepara alla resa dei conti. Nick non molla, e vorrebbe gestire la successione localmente. Ma a Roma pensano a un “forestiero”, uno “sceriffo” che stronchi la faida tra le varie anime azzurre. Si è fatto il nome di del ciellino lombardo Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera, ma anche del pugliese Raffaele Fitto. Difficile non rircordare il fuorionda di Lupi che accusa Caldoro di “non aver fatto nulla” per sostenere la corsa per il Comune di Napoli di Gianni Lettieri. Il governatore è tra quelli che da più tempo spingono per il ricambio ai vertici regioanali del partito. Ma c’è anche l’ipotesi locale. Anzi casertana, o meglio aversana. Quella di Pasquale Giuliano, ex magistrato in forza al Tribunale di S. Maria Capua Vetere, forzista dalla prima ora e garante tra le varie anime del partito anche lungo l’asse Napoli-Roma
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