La consigliera regionale M5S, Maria Muscarà, le toglie da mano gli incartamenti con il testo della legge sul ciclo delle acque appena approvato e il presidente del Consiglio regionale della Campania, Rosa D’Amelio, viene colta da malore. Ed in assise ecco materializzarsi i sanitari del 118. E’ solo uno dei tanti scatti di una mattinata all’insegna della tensione, cominciata con l’occupazione dell’aula del Consiglio regionale da parte dei sette esponenti grillini, che hanno occupato la sala del Consiglio chiedendo a gran voce le dimissioni del governatore De Luca. L’assemblea era stata convocata per votare la nuova legge sul ciclo della acque. Ma la seduta prevedeva anche un intervento del presidente della giunta regionale in merito all’inchiesta della Procura di Roma che vede De Luca indagato con il suo ex braccio destro Mastursi, il funzionario del Santobono Manna e la moglie di quest’ultimo, Scognamiglio, giudice del collegio che a luglio ha sospeso gli effetti della legge Severino proprio sul neo governatore. I Cinque Stelle hanno occupato i banchi della presidenza al grido di “acqua pubblica”. Ha fatto irruzione in aula anche padre Alex Zanotelli alla guida di una delegazione di comitati che da anni si battono per l’acqua pubblica. Ad alimentare la tensione ci ha pensato Francesco Emilio Borrelli, capogruppo dei Verdi-Socialisti, che ha definito i consiglieri M5S “peggio dell’’Isis”. La seduta è ripresa nel primo pomeriggio con il Consiglio ha approvato la legge sul ciclo delle acque.
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