La vittoria rende dolcissima la trasferta in riva all’Arno, il tenore della prestazione conferma la salute del Napoli che Benitez sta riconducendo ai livelli della scorsa stagione. Primo step individuato dal tecnico spagnolo dopo l’inizio tribolato, presupposto fondamentale per poter inseguire le vittorie. Crea come sempre il Napoli e gestisce con piglio deciso un avversario che presto ritroverà anche i risultati. C’è la gamba che freme e gli azzurri volano: incisivi, determinati, compatti a stringersi in fase di difesa per poi armare ripartenze sempre pericolose. In mezzo al campo Jorginho e David Lopez sono un mix molto interessante di qualità e sostanza, Ghoulam è quello di un tempo, Koulibaly il solito muro. C’è anche in coda al match un bel messaggio di Rafa al super Gonzalo Huguain, Pipita che risplende per un’esuberanza letale agli avversari: l’intesa con i compagni può e deve crescere ancora molto, con un pò di pazienza da parte dell’argentino. Il Franchi non sarà più un bel posto da ricordare per Lorenzo Insigne, caduto malamente sulla gamba e sul ginocchio destro: un vero peccato perderlo ora. Per il Napoli e per Benitez che lo stanno accompagnando alla definitiva maturazione, per il pubblico che quasi compatto aveva incominciato ad apprezzarlo. Realizzassero almeno un terzo delle palle gol prodotte gli azzurri avrebbero numeri impressionanti e qualche apprensione in meno nella gestione finale delle vittorie. In prima pagina tuttavia ci finisce la difesa, immacolata per la terza volta di fila (compresa l’Europa League), dato inedito dall’inizio della stagione. E questa volta c’è la nota di merito anche per Albiol, riferimento tanto atteso dal reparto. In sostanza, visto che poi il nostro calcio è innanzitutto quello dei risultati, gli ultimi temutissimi ventun giorni hanno riscoperto il Napoli, nelle sue più belle sembianze. In campionato la striscia positiva è arrivata a otto turni, l’esplosione di Higuain è coincisa con l’aumento della fiducia di Insigne, Hamsik, la sfrontatezza di Callejon e Mertens: con un attacco così sarebbe un delitto porsi dei limiti e non giocarle tutte per vincere. A patto che la tensione sia sempre altissima perchè il dazio pagato finora alla distrazione lo è stato per il costo. C’è la sosta e poi, dopo le nazionali, il Cagliari. E lì le motivazioni non mancano mai. Benitez intanto stacchi pure la spina per far ritorno a casa. Abile stratega e fine psicologo: se i sorrisi hanno preso il posto dei musi lunghi e chi corre davanti in classifica non perde d’occhio lo specchietto retrovisore, qualche merito lo spagnolo dovrà pure averlo…
Silver Mele
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