Napoli, 15 luglio 2014 – Dammi una cartella esattoriale e ti sposterò il mondo. Sarebbe bastato lo spauracchio di una maxi-multa da pagare, per avere il mondo ai propri piedi. E ottenere ogni genere di benefit. E’ il concetto contenuto nell’accusa formulata a carico di Enrico Salvatore Sangermano (nella foto), ex direttore dell’Agenzia delle Entrate della Campania. Un potere immenso, bastava saperlo adoperare. Stando agli accertamenti della Finanza, Sangermano avrebbe usato e abusato della sua posizione di privilegio, facendone arma di un costante ricatto. Tutto contenuto in un’ordinanza a suo carico ai domiciliari con le accuse di corruzione e concussione, abuso d’ufficio e falso ideologico. Stessa misura, emessa su richiesta della Procura Antimafia, disposta anche per l’imprenditrice Silvana Pane. Nell’inchiesta risultano indagati anche l’attuale direttore provinciale Napoli II dell’Agenzia delle Entrate, Mattia Barricelli, e Salvatore Cortese, caposettore controlli presso la direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate. Per entrambi il gip ha disposto l’interrogatorio preventivo ai fini dell’eventuale applicazione di una misura di sospensione dall’esercizio dei pubblici uffici. Epilogo di un’indagine che narra dei più beceri episodi tangentisti: soldi, regali, favori, addirittura assunzioni in cambio di false verifiche fiscali. A carico di Sangermano la Procura formula diversi addebiti: l’ex dirigente maximo avrebbe ottenuto l’assunzione del nipote nell’azienda di Silvana Pane, la Globeco spa di Piano di Sorrento, in cambio di una ingiustificata agevolazione fiscale. Il giovane assunto percepiva un regolare stipendio, senza però aver mai effettuato un solo giorno di lavoro in azienda. C’è anche un caso che vede parte offesa l’artista Biagio Izzo. Sangermano avrebbe costretto Izzo a esibirsi nel corso della festa per promessa di matrimonio della nipote, facendo leva sul proprio potere di pubblico ufficiale. In una telefonata, Sangermano avverte: “Dici a Biagio Izzo che ci deve fare questa cortesia di un quarto d’ora, altrimenti gli faccio arrivare un cartellone pubblicitario più una cartella”. Più chiaro di così? In una perquisizione domiciliare eseguita due anni fa nei confronti di Sangermano, vennero sequestrate banconote per 40mila euro, il cui possesso da parte del funzionario era ritenuto ingiustificato. Nel 2012 Sangermano fu trasferito dalla direzione campana dell’Agenzia ed ottenne un incarico in un’altra regione.
(giuseppe porzio)
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