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Sabato 23 Novembre 2024

Global Service, un terremoto giudiziario “cancellato” dalla Cassazione. Assolto anche Alfredo Romeo: “Il mio pensiero va a Nugnes”

alfredo-romeo-5Napoli, 10 luglio 2014 – Tanto rumore, ma pure una morte, per nulla. Così dicono quei giudici oltre i quali non c’è altra giustizia che tenga. Così dice la Cassazione, che ha annullato senza rinvio la sentenza con cui l’imprenditore Alfredo Romeo (nella foto) era stato condannato a tre anni di reclusione per corruzione, turbativa d’asta e rivelazione di segreto nell’inchiesta sugli appalti in Global Service. Già proprio quella maxi inchiesta sull’affidamento, che mai più c’è stato, di appalti per opere pubbliche da compiere a Napoli. Indagine che travolse, come un uragano, Palazzo San Giacomo e oltre mezza giunta dell’epoca. Ad uno di quegli amministratori va il pensiero del principale imputato. Dopo aver sottolineato la vittoria di “una sana giustizia di cui il paese ha bisogno”, Alfredo Romeo ha rivolto il suo omaggio a Giorgio Nugnes e alla sua famiglia. Travolto dall’inchiesta, finito addirittura in manette, Nugnes non resse e si tolse la vita impiccandosi nella tavernetta della sua abitazione a Pianura. Ma c’era dell’altro, dietro quel suicidio attorno al quale non è mai stata fatta chiarezza. C’era il timore, da parte di Nugnes, che quell’inchiesta era solo la prima di una bufera giudiziaria che avrebbe potuto schiacciarlo, coinvolgendo la sua famiglia. Ma nulla è mai più emerso. Frattanto, nulla di fatto a epilogo di tre gradi di giudizio sul processo scaturito dall’indagine sulla gara, mai aggiudicata, per la riparazione delle buche stradali e il rinnovo dell’arredo urbano a Napoli. Secondo l’ipotesi accusatoria, Romeo sarebbe riuscito a pilotare l’appalto grazie all’aiuto di alcuni assessori comunali. Oltre all’imprenditore, i giudici della Suprema Corte hanno annullato anche il processo per l’ex provveditore alle opere pubbliche di Campania e Molise, Mario Mautone, e per l’ex vicepresidente della Provincia di Napoli Antonio Pugliese. Dichiarato inammissibile il ricorso della Procura generale contro l’assoluzione degli altri imputati. L’inchiesta della Procura napoletana sugli appalti scattò nel 2008. Al termine del processo con rito abbreviato, tuttavia, nel marzo del 2010, gli assessori Giuseppe Gambale, Enrico Cardillo, Ferdinando Di Mezza e Felice Laudadio furono assolti, mentre Alfredo Romeo e Mario Mautone furono condannati per un episodio di corruzione. Nell’aprile 2013 la Corte d’appello confermò l’assoluzione per gli assessori, ma inasprì la pena per Romeo e Mautone e condannò anche Pugliese. Pagine di storia giudiziaria. Pagine cancellate con un colpo di spugna della Cassazione.

(giuseppe porzio)

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