Stesso modus, stessa area, forse un unico filo conduttore per il macabro rituale di morte che da 20 giorni tiene impegnate le forze dell’ordine sull’asse della provincia a nord di Napoli. Ieri sera il quinto cadavere carbonizzato è stato ritrovato a Casandrino. Era al posto di guida all’interno di una Fiat Grande Punto, in via Lavinaio. La vettura è stata trovata dai carabinieri completamente distrutta dalle fiamme in una stradina di campagna. Sulla base di un primo esame del cadavere, la cui identificazione è tuttora in corso, gli investigatori non escludono che la vittima sia stata colpita da un proiettile prima di essere data alle fiamme. Ad avvisare le forze dell’ordine – da quanto si è saputo – è stato un passante che ha visto le fiamme dell’autovettura. Si tratta dunque della quinta vittima trovata carbonizzata in auto in tre settimane nell’area a nord di Napoli. Lo scorso 6 di febbraio il primo ritrovamento a Giugliano nel bagagliaio di una Renault Megane. Stesso scenario il 17 febbraio, due cadaveri dati alle fiamme e ritrovati in una fiat punto a Caivano. Si trattatava di due pregiudicati, di cui si erano perse le tracce Il 21 febbraio scorso la quarta vittima questa volta a Grumo Nevano dove in una Fiat Multipla fu rinvenuto il cadavere bruciato di un uomo dopo la segnalazione di una donna che stava facendo jogging. Cinque morti, uccisi con le stesse modalità (a cui si aggiungono i due morti del centro estetico di Casalnuovo). È il segno inquietante di una faida di camorra ormai in corso. Nell’area a nord di Napoli, infatti, si sta concentrando lo spaccio di sostanze stupefacenti che, comunque, avrebbe come base d’arrivo i quartieri di Scampia e Secondigliano.
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