Napoli, 10 febbraio 2014 – Oramai è quasi una questione personale, per il sindaco di Napoli, la battaglia per il San Carlo. La battaglia resta aperta al decreto “Valore Cultura”, battaglia che l’aveva portato a scagliarsi contro tutto il Cda della Fondazione del Massimo Napoletano, da lui presieduta prima che il ministro Bray decidesse di commissariare il tutto. A Luigi De Magistris è stata consegnata una targa e gli sono stati dedicati l’Inno di Mameli e brani d’opera suonati dagli artisti del teatro San Carlo e dell’Opera capitolina. Spettacolo di strada, sotto i tetti della Galleria Umberto I, per celebrare celebrare la nascita di un asse Napoli-Roma e dire no alla legge Valore Cultura che, sostengono oramai da tempo lavoratori e sindaco partenopeo, “porterebbe al disastro le 14 fondazioni liriche italiane”. In 500, ieri, hanno preso parte all’annunciato flash mob dei lavoratori dei lirici di Napoli e della Capitale. Davanti al palco, a due passi dall’ingresso del San Carlo, è stato collocato uno striscione con la scritta “De Magistris presidente dell’Opera di Roma”. Un gesto con il quale, oltre che riconoscere la battaglia dell’ex magistrato, ha voluto rimarcare la polemica con la linea adottata dal sindaco di Roma, Ignazio Marino, di aderire alla Valore Cultura. Da Roma sono arrivati in 50 in rappresentanza dei 492 rimasti in pianta organica. “Ma entro l’estate – informano i lavoratori – saremo 350 a fronte dei 631 previsti dalla pianta organica”. Prossimo fronte di battaglia – come annunciato dallo stesso De Magistris – sarà proprio la Capitale.
(giupor)
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