Pompei, 11 febbraio 2014 – E’ una guerra in piena regola, annunciata da tempo. E cominciata ieri con un corteo di bus e cittadini. Decine di autobus turistici, a cui si sono aggiunti pullmini. E una lunga coda di negozianti, residenti, guide e operatori turistici. Incuranti della pioggia, hanno attraversato Pompei per dire “no” alla “tassa” d’ingresso nella città degli Scavi. Un autentico ‘balzello’ introdotto dall’amministrazione comunale prima che la maggioranza sfiduciasse il sindaco Claudio D’Alessio. La tassa in questione raggiunge 80 euro per i bus turistici e prevede 250 euro al mese per la sosta dei residenti. Per i commercianti rappresenta un ”’deterrente per i turisti e un aiuto a un centro commerciale della zona che offre 1.200 posti auto gratis”. Il commissario prefettizio sopraggiunto al primo cittadino non ha poteri per poter bloccare l’assegnazione dell’appalto di riscossione. Va detto, in tal caso, che la gara è stata già espletata e anche bloccata per un ricorso al Tar. Ma ora c’è una città preoccupata per le ripercussioni di un’economia locale già messa in ginocchio dalla crisi. Davanti ai negozi di Pompei da giorni chiusi è affisso il tazebao con la scritta: “Chiudo per non chiudere”. Il corteo ha raggiunto anche la biglietteria all’ingresso del parco archeologico, dove ha effettuato un sit-in, rallentando l’accesso dei visitatori. Mentre c’è chi la sua battaglia personale l’ha combattuta e vinta. E’ l’arcivescovo Tommaso Caputo che, a detta dei commercianti, “’avrebbe ottenuto dal commissario prefettizio l’esenzione dal balzello per i soli bus dei pellegrini”. “Solo noi saremo danneggiati da questa ‘gabella’”, accusano i rappresentanti dei commercianti, che parlano di una speculazione già in atto da parte di imprese private, che potranno attrezzare fuori dalla cinta cittadina un parcheggio attrezzato per drenare le risorse dei turisti prima che entrino in Pompei. Un progetto già c’è, in località Pioppeto, che prevedere la sosta dei bus, negozi con articoli turistici. Ma ora – promettono i manifestanti – il prossimo obiettivo è Roma: direzione ministero della Cultura e suo padrone di casa, Massimo Bray.
(giuseppe porzio)
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