Salerno, 17 settembre 2013 – In una sequenza immortalata dai carabinieri, il “tuttofare” di mezza età prende contatti e assume informazioni sull’impegno che lo attende. Deve trasportare pacchi, spesa, bustoni. Così può arrotondare. E non gli sarà difficile muoversi in auto e parcheggiare. Lui, invalido al cento per cento per una forma di disabilità motoria, carica e scarica bagagliai dove e come vuole. Perché per uno col suo stato di salute, c’è sempre un posto auto per disabili libero. Sono i privilegio di chi ha guai fisici “certificati”. Come quel tizio che ha una grave patologia alla schiena, ma che viene fotografato dai carabinieri mentre solleva pesi in palestra. O, addirittura, la suora che ottiene un assegno di accompagnamento non indifferente, ma che cammina e si muove benissimo. Perché tutti i loro guai, pardon i requisiti li hanno solo sulla carta. Certificati che ne attestano l’invalidità e ne fanno fruitore di una pensione Inps da ben tre anni. Documenti ottenuti – se vale la tesi accusatoria – a suon di preferenze elettorali. E’ l’atro capitolo, quello principale, su una truffa i cui zeri restano ancora tutti da quantificare. L’operazione l’hanno battezzata “Spending Review”, è la truffa delle false invalidità sincerate con altrettante false documentazioni. Solo che qui il compenso non è pecuniario, ma elettorale. E alla testa di tutto, stando alle accuse contestate, c’è un consigliere regionale in quota PdL Giovanni Baldi (nella foto), medico nonché componente della commissione sanitaria regionale. Compreso Baldi, sono otto le persone finite agli arresti domiciliari, tra noti medici, funzionari Asl e un dipendente Inps. Resta da notificare un nono provvedimento, ma il destinatario risulta irreperibile. I reati contestati, a vario titolo, sono associazione a delinquere, falso ideologico, abuso di ufficio e – accusa regina – truffa ai danni dello Stato. Un voto di scambio per ottenere una “H” e una pensione. Pare infatti che tra le mani di chi indaga ci sia finito un singolare tariffario. E che le cifre espresse non corrispondano a denaro contante, ma a un elettorato potenziale. Insomma, non la vile pecunia, ma voti, preferenze. E più ne hai, dunque più elevato è il numero dei componenti di famiglia e conoscenti, maggiori possibilità hai di ottenere il “favore”. Che, nella fattispecie, è una pensione di invalidità pur godendo di ottima salute. Con l’affare dei falsi invalidi, in soli due quartieri di Napoli si sono registrati più di cento tra indagati e arrestati e oltre un milione di danno arrecato al servizio sanitario. Nell’affare s’è imbattuta ora la Dda di Salerno. Oltre a Giovanni Baldi – colpito anche da un provvedimento di sospensione dall’Ordine dei medici – ordinanza agli arresti domiciliari è stata emessa nei confronti di Germano Baldi, cugino del Nostro, medico e politico: è capogruppo di Fratelli d’Italia al comune di Cava de’ Tirreni, terra di origine anche dell’altro Baldi. Analoghi provvedimenti per i medici Mario Salucci (direttore sanitario facente funzione all’ospedale di Pagani) Francesco Ragni, Renato Caterini, Pietro Giordano, e per Antonio Mazzotta, impiegato presso segreteria della commissione Inps. 85 le persone indagate, tra medici, pensionati “sani”, politici, impiegati di uffici Asl e Inps. Di 100mila euro il danno contestato, una somma che corrisponde alle pensioni erogare per appena quattro beneficiari risultati illegittimi. Gli inquirenti salernitani non hanno dubbio nell’indicare Giovanni Baldi come l’eminenza grigia dell’intera organizzazione. A cava de’ Tirreni, roccaforte della famiglia Baldi, pare fosse risaputo che per un qualunque favore si dovesse bussare alla sua porta ed arrivarci con un bagaglio carico di preferenze elettorali.
(giuseppe porzio)
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