Napoli, 3 ottobre 2013 – Che la faida nelle terre ad occidente del capoluogo fosse esplosa, non c’erano dubbi. Agguati, morti ammazzati, ferimenti. Quasi cinque mesi barricati in casa, con strade costellate di vedette e pusher sempre meno tranquilli di compiere il loro dovere. Pianura, terra di spaccio e camorra. Terra dove la gente perbene vive nella ribellione e si organizza in comitati. Ma dove da tempo è guerra. L’ultimo episodio in mattinata. Padre e figlio feriti in un agguato. L’episodio in via in via Comunale Napoli, nei pressi di un supermercato. I due feriti sono padre e figlio. Si tratta Gennaro Bellofiore, 50 anni, e del figlio 22enne Antonio. Il padre è stato ferito al braccio mentre il figlio è stato colpito ad una gamba. Secondo una prima ricostruzione, ad agire sarebbe stato un commando di quattro persone a bordo di una Lancia. Al momento gli investigatori non esludono alcuna pista. Gennaro Bellofiore risulta incensurato; il figlio ha precedenti di polizia per furto e droga. I due feriti sono stati condotti all’ospedale San Paolo di Napoli. Chi indaga, fa rientrare comunque l’episodio nella faida in atto da tempo proprio a Pianura. Una guerra cominciata il 27 giugno con l’’omicidio di Fosco Di Fusco, 46 anni, assassinato nel garage dove era andato a prelevare la sua auto, in via Cannavino. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per reati di droga, scarcerato da poco, conosceva i suoi assassini. In due, giunti a bordo di uno scooter, gli hanno citofonato. Di Fusco è sceso in strada e i killer hanno sparato. Non passano due mesi. 2 agosto Ancora un agguato a Pianura: la vittima è un 22enne già noto alle forze dell’ordine e legato al clan camorristico dei Marfella. Il giovane rimane ferito ad una gamba. L’episodio è avvenuto in via Galdieri. Trascorrono cinque giorni. Ancora un delitto. Luigi Aversano, 50 anni, viene raggiunto da diversi colpi d’arma da fuoco in via Padula. La guerra è ancora in corso.
(giuseppe porzio)
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