Napoli, 23 settembre 2013- Che ci siano quote rosa anche nella camorra non è un dato di oggi. Di nuovo c’è che queste signore sono diventate operative al punto da essere assoldate come insospettabili corrieri di droga nel terminale del crocevia America Latina-Spagna-Italia, con Torre Annunziata e Secondigliano come stazioni ultime d’arrivo. La chiamarono operazione Hama’l. L’indagine, in due momenti, ha portato a sgominare una holding specializzata nel traffico di sostanze stupefacenti foraggiata dalla costa torrese dei Gionta e dagli scissionisti di Secondigliano. A questi ultimi anche l’onere di distribuire le ingenti partite di droga, cocaina in particolare, tra i clan della Campania. Un tacito e fruttuoso accordo per un affare comune: lo spaccio. A dirigere partenze e arrivi, Vincenzo Scarpa, in arte ’o dottore, arrestato a Fiumicino pochi istanti prima di imbarcarsi su di un volo diretto a Madrid. Dove convergevano i grossi carichi di droga da importare in Italia. E dove agiscono da tempo le signorine del clan. Che in Spagna, quasi fosse un viaggio premio, ci vanno nelle vesti e nelle funzioni di turiste. Poco più che trentenni, parenti o amiche degli amici, in cinque avrebbero già compiuto più di un viaggio per prelevare e importare droga. E, tra un carico e l’altro che ha valicato i confini, la meritata vacanza in terra iberica. Lo si evince dall’ordinanza notificata al termine dell’inchiesta Hama’l e dalle rivelazioni, a verbale, del pentito Alessandro Montella, che chiama in causa Ernesto Gionta (fratello di Valentino) che con Scarpa organizzava l’import-export della coca. All’import badavano loro, le ragazze del clan, turiste per qualche giorno, narcos in gonnella ricercate in tutta Europa.
(giuseppe porzio)
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