Napoli, 21 settembre 2013 – L’adagio è sempre lo stesso. Se non ci sono alternative al crimine organizzato, non c’è altra possibilità che il crimine di strada. Sempre che lo Stato non trovi alternative ai nuovi criminali che crescono. O che lo voglia. Perché se per molti è banale l’adagio “volere e potere”, si pensi a quando, sul finire degli anni Ottanta, dopo la morte di due finanzieri che inseguivano una gang di contrabbandieri, si mise fine al contrabbando di sigarette, allora la volontà c’entra. Eccome. Valga ora questo esempio per altro. Crollò l’affare sigarette e, in misura inversamente proporzionale, ecco che lievitarono come d’incanto i reati di scippi, rapine, furti e borseggi. Bisognava pur mangiare. Succede oggi qualcosa di simile. Con retate e blitz senza più sosta nelle piazze di spaccio, se i soldi non possono più arrivare dalla droga, non c’è di meglio (o di peggio) che attingere dal crimine di strada: e allora lievitano, ancora, scippi, rapine, furti e borseggi. Autori, a leggere i mattinali di polizia e carabinieri, personaggi che fino al giorno prima vendevano droga. Ma ora che spacciare è rischioso, allora meglio una rapina. A rischio e pericolo di chi la subisce. Sempre che non s’incappi nella reazione della vittima. Come a Posillipo, con quel giovane ambulanziere agli arresti domiciliari accusato di aver inseguito, speronato, travolto e ucciso i due pluripregiudicati, benché giovanissimi, che poco prima lo avevano mortificato e rapinato in un angolo buio mentre era in compagnia della fidanzata. E non sorprenda se il popolo web si schiera a favore della vittima, la vittima della rapina, e non solo sostiene che ha fatto bene (anche se lo stesso dichiara che si è trattato di un incidente), ma che al posto suo probabilmente avrebbe fatto lo stesso. Così come bene ha fatto – urlano ancora dal web – il carabiniere che, durante un tentativo di rapina a Bagnoli, ha sparato contro i rapinatori, dopo essere stato ferito a entrambe le gambe. Hanno 22 e 18 anni Ciro Taglialatela e Antonio Elefante, presunti autori del raid e della sparatoria ai danni dei carabiniere. Noti alle forze dell’ordine e, probabilmente, nell’elenco anche loro di quei disoccupati che non vendono più droga e per questo si danno alle rapine. Rapine che, nell’ultimo periodo, sono cresciute del 23,5%. A cui si aggiunga un incremento degli scippi del 32,2%. Un dato che tiene conto delle sole denunce. Se nel primo semestre del 2012 a Napoli sono state denunciate più di 1600 rapine e più di mille scippi, l’anno dopo le rapine superano le 2000; se nel primo semestre 2012 siamo a oltre 1000 scippi, l’anno dopo sono oltre 1300. E il popolo web non ha dubbi nell’esprimere il suo giudizio: fa bene chi trova il coraggio di farsi giustizia da sé.
(giuseppe porzio)
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